Esercizio abusivo della caccia. Monterosso, i carabinieri denunciano catanese

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I militari delle stazioni carabinieri di Monterosso e Giarratana, impegnati in un servizio congiunto per il controllo coordinato del territorio a “largo raggio”, hanno bloccato e denunciato un catanese per esercizio abusivo della caccia con metodi illegali e furto di fauna protetta. Una pattuglia dei carabinieri di Monterosso e Giarratana stava controllando le zone più isolate e periferiche della provincia iblea al confine con quella etnea, in area di aperta campagna, lungo strade sovente utilizzate da soggetti catanesi che vorrebbero passare inosservati in direzione Ragusa e Modica. La zona agreste è anche stata in passato utilizzata per la coltivazione clandestina di Cannabis indica.

I due carabinieri hanno notato un’auto sospetta. Fermatala, hanno constatato che il conducente, un 33enne pregiudicato ed ex sorvegliato speciale M.C. di Aci Catena  aveva nell’auto uno “stormo” di uccellini.

Aveva infatti quattro gabbie contenenti complessivamente tredici esemplari della specie “Carduelis carduelis”, ovvero il cardellino, volatile di cui è vietata la cattura e la detenzione, e due passerotti.

Purtroppo, per le sue straordinarie qualità canore, il cardellino è apprezzatissimo dagli appassionati del genere che, come anche recentemente dimostrato in diverse occasioni da Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia, possono arrivare a spendere cifre folli per averne uno. Nel portabagagli i militari hanno trovato reti, picchetti, rami e addirittura un richiamo acustico illegale. L’uomo, gli uccelli e le “trappole” sono stati portati in caserma. Poco dopo, informato il pubblico ministero, tutti gli uccellini sono stati rimessi in libertà, nella speranza che possano non aver subito un trauma eccessivo da quanto accaduto. Il bracconiere è stato deferito all’autorità giudiziaria per aver commesso una sfilza di reati che vanno dalla ricettazione al tentato furto aggravato passando da diverse violazioni del testo unico sulla protezione della fauna e sulla caccia. I materiali utilizzati per l’uccellagione sono ovviamente stati sequestrati.

A quanto pare anche la nostra provincia non è esente dal triste fenomeno del commercio clandestino di uccelli pregiati, probabilmente grazie alla vasta campagna e alla presenza di diverse riserve naturali, dove i piccoli animali sono liberi di permanere e riprodursi senza il rischio di finire in gabbia.

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