Sono 11 gli indagati, tra medici e infermieri, per la morte di Carlos Eduardo Aparicio, l’uomo di 31 anni deceduto all’ospedale ‘Maggiore di Modica lo scorso 31 agosto, dopo 12 giorni di ricovero nell’ospedale ‘Busacca di Scicli. Mercoledì, intanto, è stata eseguita l’autopsia affidata dalla magistratura al medico legale di Catania Giuseppe Ragazzi, quindi il corpo e’ stato restituito alla famiglia.
La vittima risiedeva da circa 15 anni a Modica dove lavorava alle dipendenze di una ditta locale. Come si diceva, era stato ricoverato in origine all’ospedale «Cannizzaro» di Catania, dove gli era stata diagnosticata la polinevrite acuta agli arti inferiori. A seguito delle opportune cure e dei notevoli miglioramenti delle condizioni cliniche, era stato dimesso con la terapia da seguire a casa in maniera scrupolosa. Dopo qualche tempo il problema si era, tuttavia, ripresentato con sintomi di nausea persistente e vomito, forse effetti collaterali al prelievo di midollo, tant’è che il 30enne era stato ricoverato nuovamente, stavolta nella Divisione di Medicina del “Busacca” di Scicli, dove, stando a quanto dichiarato dai familiari, sarebbe stata interrotta, senza plausibili motivazioni, la terapia prescritta dai medici catanesi e sarebbe stata diagnosticata una pancreatite. Le condizioni dell’uomo si aggravarono e dopo 12 giorni di degenza fu trasferito in Rianimazione a Modica, dove rimase una decina di ore prima di morire. La famiglia, a quel punto, denuncio’ i fatti ai carabinieri. I militari della Compagnia di Modica come prima cosa sequestrarono la cartella clinica e il fascicolo del giovane.