Il nostro paese continua ad essere il regno delle contraddizioni ! Se da un lato è ineccepibile che il Governo trovi la quadratura del cerchio della spesa intervenendo anche sui contratti del pubblico impiego con la proroga del blocco del rinnovo contrattuale fino al 2015, dall’altro è divenuto insopportabile che le vittime della crisi siano sempre gli stessi soggetti;lavoratori dipendenti e pensionati che sempre di più fanno fatica a rimanere a galla, pur privandosi in molti casi dell’indispensabile per una vita che si possa definire dignitosa.
Le forze dell’ordine in Italia sono formate da uomini e donne che percepiscono stipendi medi di 1.300 euro al mese dopo 15 anni di servizio; retribuzioni che certamente non consentono follie nelle loro spese ma molta attenzione pur facendo un lavoro duro e che spesso comporta rischi seri per le loro vite.
Sono uomini e donne che indossando la divisa hanno accettato di sottoporsi a turni sacrificanti perché credono nel loro lavoro ed hanno una concezione di Stato e Giustizia che li motiva a sopportare ogni sacrificio.
Costoro, potrebbero non ribellarsi all’annunciata proroga del blocco contrattuale in presenza di quei privilegi e stipendi da 20.000 euro al mese dei politici che deliberano ulteriori sacrifici per chi a stento riesce a sopravvivere ?
La risposta è scontata ed è per questo che diventa legittima la protesta che si profila all’orizzonte da parte di tutte le forze dell’ordine.
Peccato però che tale protesta sarebbe incostituzionale per effetto dell’articolo 84 della legge 121/81 che vieta il diritto di sciopero della Polizia di Stato così come l’articolo 8 della legge 382/78 preclude tale diritto alle forze armate di cui fanno parte i carabinieri.
Siamo quindi di fronte all’ennesima contraddizione tra chi governa che, al di là dei proclami, continua a voler essere intoccabile nei propri privilegi , mentre con grande disinvoltura si continua a colpire chi invece andrebbe supportato con provvedimenti anche di tipo economico che gratificherebbero il proprio impegno, e siamo anche costretti a verificare che le parti lese annunciano forme di proteste irrealizzabili sotto l’aspetto costituzionale.
La cosa che indispone è che ancora una volta chi governa decida di colpire i soliti noti, quando invece sarebbe finalmente ora d’intervenire su chi non ha mai pagato il giusto, per quelle insuperabili collusioni tra poteri dello Stato ed altri poteri forti.
Cambiano i Governi, continuano i proclami ma in verità non riesco ancora ad intravedere politici che passeranno alla storia quali Statisti.