La lettera del sindaco di Modica alla città. D’Antona: “Tentativo di uscire dall’isolamento”

vito d'antona

“La lettera che il Sindaco di Modica alla città rappresenta il tentativo di uscire dall’isolamento nel quale è finita l’Amministrazione, priva di progetti e di idee per il futuro della città e in presenza di una, anche se ostinatamente non dichiarata, emergenza finanziaria”. Lo rileva il capogruppo consiliare di Sel, Vito D’Antona, secondo cui è indiscutibile che su alcune significative questioni che interessano la città l’Amministrazione si è presentata inadeguata e superficiale. L’esponente di opposizione pone, al riguardo, alcuni aspetti della vita politico-amministrativa:

– questione finanziaria: il Piano di Riequilibrio, unica alternativa al dissesto, rimane sotto esame da parte del Ministero e della Corte dei Conti, mentre per ben tre volte, in occasione della sua rimodulazione, la proposta viene portata in Consiglio Comunale l’ultimo giorno utile e puntualmente il Collegio dei Revisori dei Conti è costretto a sostituirsi all’Amministrazione;
– questione Liberi Consorzi: dopo avere unilateralmente rotto i rapporti con i comuni della ex provincia di Ragusa e diviso la città e il Consiglio Comunale, del velleitario tentativo di costituire il Libero Consorzio del Val di Noto non è rimasto niente;
– Chiusura Ponte Guerrieri: di questi tre mesi i cittadini ricorderanno i disagi e le lunghe file per attraversare la città di fronte ad una Amministrazione incerta e confusa;
– Contenimento della spesa: in una fase di profonda crisi finanziaria, che coinvolge famiglie e imprese, in un contesto nazionale e regionale nel quale si richiede anche agli enti locali di contribuire alla diminuzione della spesa, assistiamo a scelte in controtendenza, quale quella di incrementare le spese non obbligatorie, tra cui, per ultimo, quelle per l’Estate modicana e per gli esperti del Sindaco;
– questione tributaria: a differenza di altri comuni l’Amministrazione di Modica sceglie di introdurre la Tasi senza alcuna deduzione, una imposta che riprende a colpire le prime case di abitazione;
– questione Sanità: dopo circa un anno di riunioni e comunicati stampa relativi ad una conferenza permanente istituita al Comune per indicare soluzioni, i problemi dell’Ospedale Maggiore non hanno fatto alcun passo avanti, a cominciare dal funzionamento del Pronto Soccorso;
– questione sicurezza: a fronte di una recrudescenza di microcriminalità non si avvia ancora la videosorveglianza.
“In definitiva, appaiono evidenti, già dopo il primo anno, segnali di scollamento tra l’attività dell’Amministrazione e la città che pretende risposte adeguate e non più annunci dal sapore elettorale”.

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