Egregio Signor Direttore,
ho letto i commenti al comunicato dei tre ex sindaci e ancora una volta rilevo che continuate a dare spazio agli sproloqui di soggetti che, peraltro, non hanno il coraggio di sottoscriversi, preferendo nascondersi dietro l’anonimato nella convinzione, sbagliata, che in tal modo non possano essere perseguiti per le ingiurie, le diffamazioni e le calunnie contenute nei loro commenti (si fa per dire).
Ed allora, poiché non sono abituato e disposto a subire l’ingiustizia, intendo precisare:
1) quanto scrive Giovanni Scifo è assolutamente falso perché io non sono stato fra quelli che hanno inaugurato “svariate volte il cavalcavia e il palarizza”, sempre che sia vero che tali strutture siano state inaugurate svariate volte: a me non risulta.
2) quanto scrive certo Salvo, e cioè che io sarei fra quelli che “hanno saputo affondare una città”, è ancora più falso e di tali false affermazioni ne chiederò conto nelle opportune sedi.
3) quanto scrive certo “Anziano” e cioè che i tre sindaci sarebbero unici responsabili del disastro finanziario dal 2000 in poi, mi appare frutto di confusione mentale: io ho cessato dalla carica di sindaco nel maggio 2002 e sfido il predetto a dimostrarmi in che modo e in quale entità mi sono reso responsabile del disastro finanziario della città; in mancanza di chiarimenti gliene chiederò conto nelle sedi competenti.
4) quanto scrive certo “Nico” è solo frutto di un fanatismo becero proprio di chi è aduso a cambiare casacca e a fare il ruffiano al potente di turno.
Ciò precisato, egregio Direttore, Le chiedo di farsi promotore di un incontro pubblico per consentire ai predetti “commentatori” (si fa per dire) di interloquire in pubblico con me e dar prova, se ne sono capaci, della fondatezza delle loro affermazioni gratuite, false e diffamatorie: io sarò in grado di dimostrare che quanto hanno scritto i predetti soggetti è falso e che gli stessi appartengono alla schiera di coloro che in altri tempi hanno idolatrato altri potenti di turno ai quali poi hanno voltato le spalle.
Signor Direttore,
io sono per la critica anche aspra, ma non sopporto le falsità tanto più quanto profferite da fanatici che sproloquiano solo per il piacere di offendere e mi sarei aspettato che Lei (che ha dimostrato di saper interpretare i fatti storici di questa nostra città) nel Suo intervento chiarisse, a chi non sa capire da solo, lo spirito del nostro comunicato che non aveva alcuno spunto polemico, ma che voleva solo evidenziare che la problematica della sicurezza del Ponte Guerrieri non era stata da noi colpevolmente trascurata per anni e finalmente realizzata solo grazie a chi sa comprendere le reali esigenze dei cittadini.
Ho amministrato la città per circa dieci anni e posso dire senza tema di essere smentito che, seppure non abbia fatto tutto quanto avrei voluto fare, tuttavia ho sempre dimostrato di saper comprendere “le reali esigenze dei cittadini” e ne posso dare ampia prova.
Ho più volte detto che io mi sono autorottamato e che non ho alcuna ulteriore aspirazione di natura politica perché ho già fatto la mia parte e spetta agli altri fare la loro, e se posso pure accettare la critica, non posso però sopportare.
Cordialità
Carmelo Ruta