L’OSSERVAZIONE DAL BASSO…di DIRETTORE. Il Ponte della discordia: on. Guerrieri non si rivolti nella tomba!

domenico pisana

Intorno alla riapertura del Viadotto Guerrieri di Modica ho sentito e letto di tutto: dal balletto delle date alle preghiere al Padreterno perché faccia piovere e in tal modo il sindaco Abbate possa smetterla di vantarsi della fine dei lavori in poco più di tre mesi; dalle interrogazioni che invitano il primo cittadino a non fare il messia e campagna elettorale alla reazione degli ultimi tre ex sindaci di Modica che non ci stanno ad essere considerati come coloro che non hanno avuto a cuore le sorti di questa opera importante per la città.

Polemiche a parte, ad ogni buon conto, il 22 settembre prossimo si riapre. Le polemiche, come sempre, lasciano il tempo che trovano, sono soltanto un tiro al bersaglio. Altro che sale della democrazia! Di polemiche il Ponte ne ha contate sia quando ancora non esisteva, poi durante la sua realizzazione, poi per la sua manutenzione ed ora per la sua riapertura. Basta ricordare le proteste e gli scioperi che le sigle sindacali del tempo posero in essere per bloccare la realizzazione del Ponte, inaugurato nel 1967, criticando l’operato dell’on. Guerrieri, atteso che allora si pensava potesse danneggiare il centro storico di Modica. Nel giugno scorso si è protestato per la sua chiusura a motivo dei disagi che tutti abbiamo sperimentato, ed ora si fa polemica per la sua riapertura.

Questa è la nobile, colta, civile, democratica ed importante Modica, che non riesce ad avere mai una coesione sulle opere rilevanti per il suo bene e che, invece, si perde nel chiacchiericcio, nel dire “si poteva fare così”, “si doveva fare cosà”, “era meglio in quel modo e non in quell’altro”, “si doveva chiudere il Corso, meglio che è rimasto aperto”, e chi più ne ha più ne metta… Ecco, non si trova qualcuno che abbia un minimo di comprensione, di pazienza, rispetto a scelte complesse che gli amministratori, chiunque essi siano, si trovano a dovere fare. Sui recenti lavori del Viadotto Guerrieri le cose sono molte semplici. Non esistono meriti per alcuni né demeriti per altri, passati o presenti. L’opera da tempo non veniva sottoposta a manutenzione e l’ANAS aveva il dovere di attuarla per metterla in sicurezza. La chiara conseguenza di tale manutenzione è stata la chiusura della struttura con un riverbero di disagio veicolare nella città.

Credo che il sindaco Abbate abbia fatto solo il suo dovere: la scelta opportuna di fare iniziare i lavori con la chiusura delle scuole, andare sul posto in estate per vigilare costantemente, dialogare con la Ditta esecutrice, incalzarla per evitare rallentamenti, attesa l’importanza dell’opera per la vita della città e considerato che nei lavori pubblici quando si allenta il controllo da parte degli amministratori, tutto va rilento e c’è chi se la prende comoda. E nel caso del Ponte Guerrieri non si doveva correre alcun rischio in questo senso. Se da questa azione di dialogo e di controllo si è arrivati ad una apertura puntuale e addirittura anticipata(si parlava del 15 ottobre) non possiamo che essere contenti. I disagi, non c’è dubbio, non piacciono a nessuno. A cittadini, del resto, interessa la riapertura. Se il sindaco Abbate nella sua comunicazione ufficiale ha dato l’impressione di apparire come il messia parlando di miracolo, oppure di fare campagna elettorale, se ha ostentato la sua bravura e si è preso dei meriti, vuol dire che sarà punito dai modicani per questa sua “vanitas”, che indica un’eccessiva credenza nelle proprie capacità e attrazione verso gli altri. Di contro, è fuori di dubbio, che se egli si fosse mostrato poco attento, non avesse seguito con puntualità i lavori del Ponte e non si fosse posto come la spada di Damocle sulla Ditta esecutrice con la conseguenza di notevoli ritardi, sarebbe stato attaccato per negligenza, per superficialità e noi non saremmo a discutere della sua vanteria. Insomma, o di qua o di là, si trova sempre da dire e ridere. Bisogna vedere da quale prospettiva ci si mette a guardare per poi passare alle critiche. E siccome siamo in una società democratica, tutto fa brodo. Speriamo, intanto, mentre si discute e si fa polemica sul Ponte, che l’on. Emanuele Guerrieri non si rivolti nella sua tomba e dica ai modicani: ma non eravate coloro che non volevate il Ponte!

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa