L’intervento del consigliere comunale Piero Covato in merito al Piano di Riequilibrio, in risposta ad una dichiarazione di Vito D’Antona(Sel) appare a quest’ultimo confuso ed infondato.
“Basta leggere in modo oggettivo gli atti deliberativi relativi alla prima approvazione del Piano di Riequilibrio e ai tre successivi di rimodulazione – spiega – per rendersi conto che sin dal primo momento il nostro voto è stato ispirato dalla precisa volontà, anche se dall’opposizione e non richiesto, di sostenere autonomamente la scelta del Piano di Riequilibrio, per evitare alla città di Modica il rischio del dissesto finanziario.
Ricordiamo al consigliere Covato che ad ogni appuntamento con la rimodulazione la proposta è stata sottoposta al Consiglio da parte dell’Amministrazione l’ultimo giorno utile con il rischio che il Piano saltasse; inoltre, come risulta anche questo dagli atti ufficiali del Comune, la proposta della sua Amministrazione è stata sistematicamente bocciata dal Collegio dei Revisori dei Conti, a cui è spettato il compito di indicare la nuova proposta”.
L’esponente di Sinistra Ecologia Libertà conferma che i rilievi fatti riguardano “l’improvvisazione e la leggerezza con le quali l’Amministrazione, appoggiata dal consigliere Covato, sta gestendo in modo inadeguato il rapporto con il Ministero per l’esito dell’istruttoria e le azzardate scelte amministrative e contabili che potrebbero compromettere l’esito positivo dell’esame del Piano.
Ci mostriamo, inoltre, seriamente preoccupati per la città quando si sceglie, come sta facendo l’Amministrazione, di procedere al risanamento finanziario del Comune incrementando in modo azzardato e pericoloso, fino a raggiungere la cifra complessiva di circa quattordici milioni di euro, l’Imu, l’Ici e la Tarsu degli anni precedenti, a fronte di riscossioni che per le stesse voci nei primi otto mesi dell’anno non sono andate oltre il sei per cento.
Nella parte della spesa si sceglie di incrementarla in modo quasi esponenziale per aumentare, come sotto i nostri occhi, non la spesa obbligatoria, ma la spesa discrezionale, come l’Estate modicana; senza dimenticare il ricorso all’anticipazione di cassa che il Comune ha richiesto per circa diciassettemilioni di euro, con l’incremento degli interessi bancari”.