Opere Pubbliche a Modica. Parla l’ex sindaco Buscema

buscema

Quella del Ponte Guerrieri non è la sola questione su cui si tenta di far passare messaggi fuorvianti, allo scopo di dare l’idea che in questa città prima amministravano “cattivi” e adesso amministrano “i buoni”. Sono parole dell’ex sindaco di Modica, Antonello Buscema, precedessore dell’attuale che si riferisce in particolare, alle questioni che riguardano la riqualificazione del quartiere Vignazza, “dato che l’attuale sindaco ha dato nei giorni scorsi la notizia di aver avviato la gara per la realizzazione di un’area verde nell’ex Foro Boario”

e gli abitudinari commentatori si sono spinti fino a salutare questa circostanza come un cambio di rotta rispetto a presunti “progetti di cementificazione” imputabili all’amministrazione guidata da Buscema.
Raramente è accaduto che tanta confusione si facesse su vicende di tale rilevanza per l’opinione pubblica. Per cui, dato che su questo genere di discussioni si rischia di costruire teoremi e consolidarli nell’immaginario collettivo, l”ex sindaco chiarisce. “E allora, primo punto: il “Progetto di recupero dell’area dell’ex Foro Boario, da destinare alla realizzazione di un’area verde attrezzata protetta per i giochi dei bambini all’aperto che nei gironi scorsi è stato finalmente mandato in gara, è stato pensato e voluto dalla nostra Amministrazione, che ne ha seguito l’iter progettuale e l’ha presentato per i finanziamenti sugli assi Pisu-Pist, ottenendo per questo 850 mila euro già nel 2012 (insieme ai 320 mila euro per il centro anziani di Frigintini, ai 320 mila euro per l’asilo nido di via Muzio Scevola, ai 509 mila euro per il centro polivalente di via Sulsenti, anche queste opere su cui molti sembrano avere la memoria corta).
Secondo punto: questo progetto non era certamente alternativo, bensì assolutamente complementare a quello di riqualificazione di via Fiumara e del quartiere Vignazza, ed entrambi sono stati nel tempo pensati e proposti per accedere ai possibili canali di finanziamento allo scopo di accrescere la qualità della vita dei numerosi residenti di questa parte nel centro storico, che nei decenni è stata ampiamente trascurata laddove non addirittura maltrattata.
Terzo e ultimo punto: il progetto di riqualificazione di via Fiumara è stato negli anni della nostra amministrazione oggetto di un lungo, intenso e serrato confronto pubblico con i residenti e con l’intera cittadinanza e la sua natura è ben nota, per cui chi tenta di farlo passare per un progetto di cementificazione – e di conseguenza di far passare noi (proprio noi!) per cementificatori senza scrupoli – mente sapendo di mentire. Quello che è stato conosciuto come “Programma via Fontana- prosegue Buscema – era un progetto con cui il Comune di Modica aveva ritenuto di partecipare ad un Bando della Regione che aveva come oggetto il “Piano nazionale edilizia abitativa – Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione della città”. Fermo restando che il progetto sarebbe andato avanti solo se avesse avuto confermati tutti i pareri favorevoli (in particolare della Soprintendenza per l’impatto paesaggistico e del Genio civile per l’aspetto idrogeologico), si trattava di un investimento complessivo di 6,8 milioni di euro che aveva la duplice intenzione di rispondere sia alle esigenze di edilizia abitativa sociale, sia soprattutto alla forte pressione che proprio dai residenti veniva esercitata, per la riqualificazione del quartiere e la sua integrazione al tessuto urbano: non va dimenticato, infatti, che nella proposta progettuale erano previste importanti opere di urbanizzazione per 2,4 milioni di euro e tra queste la nostra Amministrazione aveva dato mandato alla ditta di inserire prioritariamente la messa in sicurezza dell’alveo (opere che non si faranno più: in compenso rimarrà il rischio idrogeologico attuale, insieme al parallelepipedo di cemento armato che “abbellisce” l’alveo per alcune centinaia di metri, e
da decenni). Il sistema di servizi previsto nei due progetti messi insieme, avrebbe effettivamente consentito una complessiva riqualificazione dell’intero quartiere: così, almeno, lo abbiamo immaginati noi, costruendo il nostro progetto nel confronto costante con i residenti di quella zona. Che le successive valutazioni politiche e amministrative – conclude – abbiano portato
l’attuale sindaco in un’altra direzione, è più che legittimo: che non si faccia però confusione, tentando di esprimere e soprattutto di indurre giudizi approssimativi sulla operato degli altri, possibili solo se non si ha memoria storica o – peggio – non la si vuole avere. Il resto, lo giudicheranno a tempo debito i cittadini”.

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