Nuovo caso di vendita all’asta nel modicano: questa volta a essere interessate dalla vicenda sono tre famiglie modicane, che stanno rischiando di perdere il tetto. Tutto è nato nel 2007 e la prossima settimana potrebbe essere troppo tardi dato che sarà ultimata la pratica che porterà alla compravendita del nuovo acquirente della casa dell’interessato. Inoltre entro sessanta giorni il giudice stabilirà il termine entro il quale dovrà essere liberata la casa. “Premetto che sono pronto a pagare per sanare il mio debito – dichiara l’imprenditore G.P..
– ma ho presentato ricorso al tribunale di Ragusa, che è stato accettato e intendo battermi perché non sono per niente tutelati gli interessi di mia moglie, nonostante vige la separazione dei beni tra noi. L’immobile ha subito un notevole ribasso dal valore stimato inizialmente e mia moglie, già provata da problemi di salute e in età avanzata, rischia di ritrovarsi senza tetto e senza un giusto risarcimento. Mi preme sottolineare che mia moglie nelle mie passate vicende economiche non ha nessuna voce in capitolo. La casa da 350.000 euro è scesa a 130.000 euro e di questa cifra a mia moglie spetterebbero soltanto 60.000 euro circa. Nella nostra famiglia sono presenti anche dei minori e saremo tutti costretti a farci ospitare – lamenta l’interessato – A peggiorare ulteriormente le cose anche il fatto che di pertinenza alla casa c’è un laboratorio artigianale che rischia a questo punto di essere chiuso, arrecando un danno economico non indifferente con la conseguente perdita del lavoro”.
A sostenere la famiglia, il Movimento dei Forconi di Modica, che intende presidiare l’abitazione se non saranno presi provvedimenti.
“Faccio appello ai nuovi acquirenti affinché ritirino la disponibilità all’acquisto, tenuto conto che gli atti procedurali non rispettano i canoni di legge – sostiene Piero Bellaera dei Forconi – abbiamo anche presentato una lettera a tutti i comuni affinché si impegnino a trovare soluzioni adeguate per modificare le attuali procedure che rischiano di compromettere la serenità delle famiglie che subiscono questo tipo di sopruso, costringendoli allo stesso tempo ad azioni che possono compromettere lo status familiare, con possibili drastiche conseguenze. Noi siamo a fianco non solo di questa famiglia, ma di tutte quelle che si trovano nella medesima situazione”.