Rimodulazione del piano di riequilibrio comunale. Modica, le proposte della Cgil

Cgil

Sull’imminente rimodulazione del piano di riequilibrio alla luce delle economie derivanti dall’avvenuto perfezionamento delle procedure per la collocazione in prepensionamento di 79 dipendenti comunali, la Camera del Lavoro di Modica, oltre a ribadire la necessità di un incontro sulla delicatissima situazione finanziaria del Comune, si fa promotrice di alcuni importanti interventi in favore della città.
“In questa direzione – dice l’organizzazione – una consistente parte delle economie, che si avranno nei prossimi tre anni a seguito dei prepensionamenti, dovranno essere finalizzate,  in seno alla rimodulazione del Piano di riequilibrio, alla riduzione della parte debitoria gravante sull’ente, portando a proficuo obiettivo le notevoli risorse discendenti da una storica, imprevedibile e rilevantissima riduzione del costo del personale; un’altra parte delle economie dovranno essere principalmente impegnata per ridurre la pressione fiscale che grava sulle fasce più deboli della città attraverso una serie di interventi. Ed eccoli quali sono:
– la modifica del tetto ISEE in base al quale operare la riduzione del regime impositivo in materia di TARI;
– l’introduzione della possibilità di operare la detrazione sulla prima casa nel calcolo della TASI.
“Nella fase di rimodulazione del piano di riequilibrio, su cui – è opportuno ribadire – pende la vigilanza della Commissione ministeriale e della Corte dei Conti, la Cgil appalesa la necessita di operare un’attività di razionalizzazione e di contenimento dei capitoli di spesa, rispetto ai quali nell’ultimo anno si registrano e si stanno ancora registrando impennate in aumento (l’incontrollato utilizzo di risorse pubbliche per feste e festini sicuramente non obbligatori rispetto a molti nostri cittadini impossibilitati a garantirsi dopo il pranzo la cena, i costi relativi a consulenze esterne alquanto inopportune, il rischio di indebitamenti ulteriori per opere di manutenzioni affidate ad imprese esterne ) a fronte di codificazione di entrate non facilmente riscuotibili, che non lasciano ben sperare ai fini di ottenere l’approvazione dell’importante strumento finanziario, che per questa organizzazione rappresenta e ha rappresentato l’unico percorso politico-amministrativo per non danneggiare economicamente  tutti cittadini e per evitare il dissesto dell’ente”. Alla luce delle proposte avanzate, la Camera del Lavoro ribadisce, come già fatto in precedenza con specifiche note, la necessità che codesta Amministrazione promuova un incontro con tutte le parti sociali al fine di aprire un confronto costruttivo sul piano di riequilibro, atteso che l’obiettivo di tutti è scongiurare la decretazione del dissesto dell’ente da parte della Corte dei Conti.

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