In questi ultimi tempi a Modica è di moda piangersi addosso, si parla tanto di isolamento, sia per l’Expo di Milano, pugni di mosche sui Liberi Consorzi, e su un destino catastrofista avviato al declino sol perché la città voleva vivere una esperienza condivisa con altri Comuni con l’intento di realizzare un vero Libero Consorzio. Questo non è accaduto per diversi fattori e non certo per i piagnistei a cui siamo ormai abituati. “La proposta partita dal Sindaco di Modica,
ma solo per partito preso – dice Salvatore Rando, del Comitato Via Loreto – non poteva essere accettata a prescindere, mentre a parti alterni e qualcuno che suggerisce dietro le quinte, avrebbe scatenato la terza guerra mondiali per riuscire nel progetto. Ebbene la consapevolezza di tutti quanti credevano di portare avanti con convinzione il progetto, purtroppo fallito per colpa della Regione Sicilia che a partorito un legge, i leghisti la definirebbero “porcata” dove è stato confezionato un contenitore vuoto, fissato tanti paletti per certi versi insormontabili: quale continuità territoriale basta un sindaco che si mette di traverso per far fallire tutto, delibere votate con i due terzi dai Consigli Comunali e successivamente il referendum, quest’ultimo sì era il solo segnale positivo che a decidere non era la politica ma i cittadini. Il Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa appena soppresse le province si è immediatamente sostituito all’ex Presidente convocando i Sindaci e fatto firmare un protocollo di intesa, vacante anch’esso di contenuti e privo di un progetto, ma tanto è bastato per giurare fedeltà che le cose non devono cambiare perché la politica così ha deciso.
Il Presidente Iacono ha indetto per i primi di ottobre una riunione demagogica, per parlare di allargare? il Consorzio, forse non sa che il 28 settembre la legge verrà archiviata e tutto rimarrà come prima si passerà dalle ex province regionali ai forzati Consorzi perché di Libero non esiste niente in quanto già imposto per legge .Lo status quo fa felice i nostalgici, i gufi, gli scommettitori e tutti coloro che hanno mire e sogni di grandezza per competere con le aree metropolitane con un pseudo mega fantomatico Consorzio, irrealizzabile per legge”. Il 27 settembre a Pozzallo è stata convocata un’assemblea allargata a tutti coloro che credevano e credono ancora al cambiamento, quello vero, discutendo serenamente per individuare prospettive e percorsi condivisi con pari dignità tra tutti i sindaci, per avviare un progetto che unisce i territori e in via sperimentale federarsi e se i sindaci hanno coraggio non devono partecipare ai banchetti della spartizione del potere nella gestione dei Consorzi per mandare un messaggio chiaro alla politica perché abbia più rispetto per i Sindaci che sono in trincea, che hanno chiesto una proroga della legge attraverso l’ANCI, che emendassero la legge con compiti specifici, competenze e risorse, che pretendono di essere ascoltati nelle decisioni che riguardano la comunità. Il Sindaco Orlando in materia ha le idee chiare tant’è che chiede di commissariare la Sicilia in quanto il Presidente Crocetta non è nelle condizioni di poter governare la Sicilia e non rappresenta i siciliani, oltre il 50% non è andato a votare, e poi negli indici di gradimento dei Governatori delle Regioni italiane è piazzato al penultimo posto.
“I Consiglieri comunali – conclude Rando – hanno privato i cittadini dalla libertà di decidere attraverso il referendum, infatti non decidevano i Sindaci, non decidevano neanche i Consigli Comunali con chi stare, purtroppo è stata persa una grande opportunità per scrivere una bella pagina di storia per cambiare il modo di amministrare e sconfiggere un modello egoistico e capoluogo-centrico. I fatti e le spoliazioni nei territori ne sono una testimonianza”.