Persone senza scrupoli, con stratagemmi vari, prima adescano le loro vittime simulando di essere interessati ad intrattenere una relazione con essi, poi iniziano a chattare per stimolare la curiosità degli ignari interlocutori e carpirne la fiducia entrando in confidenza.
A cadere nella rete, a Modica, adulti che usano internet per lavoro, che frequentato “Facebook”. Due, finora, le denunce presentate al Commissariato di Polizia, un professionista e un minore.
Il primo, che usa il web per lavoro, e’ stato adescato tramite un messaggio, apparentemente lecito, che lo invitava a fornire alcuni dati personali. Entrava, poi, in confidenza con un’operatrice fino a quanto i contatti diventavano sempre più intimi tanto che l’uomo, sollecitato dalla donna, arrivava a denudarsi mettendo nelle mani dell’interlocutrice immagini e dati personali che, successivamente, venivano usati per ricattarlo con richieste estorsive da 20 Mila euro per non divulgarle. L’altro episodio ha riguardato un quattordicenne che su Facebook aveva accettato l’amicizia virtuale di una coetanea residente nel Nord Italia. Dietro il falso profilo, con tanto di foto, in realtà si nascondeva, anche in questo caso, un ricattatore che, dopo avere carpito la fiducia del ragazzo, lo convinceva a collegarsi su Skype. Il ragazzino, incuriosito e stuzzicato, accettava l’invito ed entrava subito in intimità. Il minore divulgava immagini del suo corpo, in parte anche nudo, divenendo facile preda del ricattatore che, quindi, chiedeva la somma di 5.000 euro per non divulgare i video hard ai suoi amici di Facebook. A commettere il reato sarebbero stranieri, come emerge anche dalle indicazioni che i malviventi fornivano alle loro vittime, a cui intimavano di versare le somme pretese, in cambio del silenzio, tramite le agenzie locali che si occupano di transazione monetarie con l’estero. Questo rende tortuose le investigazioni. Quanto al rimedio per i fatti già accaduti, l’oscuramento immediato dei contatti ha interrotto ogni richiesta estortiva.