Consiglio comunale di Pozzallo. “Traballa” la maggioranza su Tari e Irpef

consiglio comunale Pozzallo

Traballa in consiglio la maggioranza di Luigi Ammatuna e Tari e Irpef vengono gestite dall’opposizione. Una boccata di ossigeno per i cittadini che dovrebbero avere bollette più leggere. L’aliquota irpef 2014 proposta allo 0 ed 80 per cento, rispetto allo 0 e 59 per cento dello scorso anno, viene bocciata e passa l’aliquota dello scorso anno, pari allo zero e 59 per cento, per un introito di circa 300 mila euro in meno preventivati dall’amministrazione per il preventivo 2014.

L’opposizione raccoglie i voti sufficienti e stranamente i consiglieri della maggioranza del movimento Pozzallo Giovane hanno lasciato l’aula. Più ingarbugliato il voto e la situazione legata alla Tari del 2014. Occorrerà infatti attendere i prossimi sviluppi per avere le idee più chiare. Dopo l’emendamento presentato in seconda convoca dalla maggioranza, che ha portato la quota Tari da 3 milioni e 600 mila a 3 milioni e 900 mila, passato con 8 voti a favore tra Psi, Pozzallo Giovani e l’indipendente Duri, la situazione al momento del voto della delibera è divenuta incandescente. Assessore al bilancio, Gugliotta, presente in aula, e lo stesso dirigente dell’ufficio ecologia, Cristina, avrebbero avuto un incandescente battibecco, creando non poco scompiglio. A scatenare le ire dell’assessore al bilancio, con viva tensione in aula, il parere contrario all’aumento Tari proposto dalla maggioranza consiliare, con 400 mila euro in più circa, dato dallo stesso dirigente comunale. Tensione che è poi arrivata alle stelle quando al momento del voto alla delibera per la Tari si sono contati solo 8 voti favorevoli, ma ben 9 voti tra contrari e astenuti, con lo stesso presidente Floridia che ha dato il suo parere contrario. “All’opposizione ha dato fastidio il cambiamento della delibera ed allora- spiega il consigliere d’opposizione Toscano- abbiamo mandato tutti gli atti alla Procura, visto anche che i dirigenti comunali erano stupiti dell’accaduto.” “La minoranza consiliare che sostiene sindaco e giunta- scrivono i Sel- abbandonata al momento del voto dal “ puntello” del Pd, naufraga su due importanti provvedimenti finanziari. E grazie al voto delle opposizioni le tariffe sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno.” Anche il Pd, di recente spesso a sostegno della maggioranza ha boicottato il voto, facendo si che la Tari 2014 di fatto non passasse. “Non siamo più disposti a navigare alla cieca- spiega il consigliere e segretario Pd Francesco Ammatuna, considerato filo amministrativo- soprattutto quando si toccano le tasche dei cittadini.” Ora però occorre capire cosa succederà, visto che i tempi utili per il voto decisivo del consiglio, ovvero il 30 settembre, sono saltati. Potrebbero essere i responsabili dell’ufficio comunale a decidere il da farsi: o l’empasse con la Tari 2014 con la spazzatura ora non “bollettabile” per intenderci, o verrà attuata la Tarsu 2013, che porterebbe nelle casse comunali solo 3 milioni e 400 mila euro circa, con circa 400 mila euro in meno da inserire nel preventivo 2014. E così tra i 400 mila euro in meno della Tari e i 300 mila euro in meno dell’irpef, introiti in meno per circa 700 mila euro. Due scelte che di fatto creano problemi per il redigendo bilancio di previsione e avvicinano Palazzo La Pira al dissesto. Tutto mentre la maggioranza che si è sgretolata, sinora tace.

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