Per coloro che nutrivano dubbi sul fatto che le cattive abitudini fossero delle erbe complicate da estirpare,che le iniquità sociali fossero molto difficili da eliminare, basta seguire il percorso di Renzi nella duplice veste di capo del Governo e di Segretario del PD per rendersi conto di quanto sia difficile provare a cambiare .
Quest’uomo può piacere oppure no a seconda della fede politica di cui si è portatori, della condivisione o meno di alcuni suoi atteggiamenti che spesso sembrano rasentare la spavalderia, ma credo, che a prescindere dall’opinione di ognuno,non si possa obiettivamente negare ch’egli creda in un progetto che può fare uscire il paese dall’immobilismo politico-istituzionale dell’ultimo ventennio.
Egli sa che il prezzo da pagare sia quello di duri scontri con diversi poteri dello Stato che ritenevano intoccabili alcuni loro privilegi; egli sa pure che non scendere a compromessi con alcune rappresentanze sociali implica una rottura che in qualche modo lo metterà a dura prova; però sa anche molto bene che l’alternativa a tutto ciò minerebbe alla base il progetto di rinnovamento in cui dice di credere ed invaliderebbe nei fatti l’ uscita da un certo modo di far politica. Con tutti gli aggettivi negativi che gli potremmo attribuire, per il semplice fatto che crede in un’idea di paese migliore e più equo e che vada avanti con la determinazione di farcela,superando tutti gli ostacoli che vi si frappongono, credo vada apprezzato e supportato da chi come lui crede in un cambiamento del paese.
Nasce tuttavia il sospetto che Renzi sia una calamita di alcune antipatie perché probabilmente eravamo da tempo disabituati a vedere un politico così dinamico e determinato o forse perché tanti credevano che anche lui fosse bravo con le parole ma come tutti gli altri nel concretizzare.
Paradossalmente, i suoi nemici più agguerriti, sono quelli che dovrebbero in teoria essere suoi amici ! Certo, non ci si può stupire del comportamento dei suoi compagni di partito poiché non è una novità che all’interno di questo partito le correnti, le liti, i guastatori, sono sempre esistiti; ciò che stupisce invece è che politici navigati come D’Alema, Bersani ed altri rampolli di vecchio stampo non comprendano che far naufragare il progetto del loro Segretario nonché primo Ministro, significhi concedere un favore provvidenziale alle attuali forze d’opposizione che sperano fortemente nelle lotte intestine al partito di maggioranza.
Ma non è così; questi denigratori comprendono benissimo quale sia il rischio al quale va incontro l’Italia ma non gliene frega nulla; ciò che importa a loro è il mantenimento di vecchi compromessi con gli altri poteri, poter continuare a godere di personali privilegi che reputano intoccabili e continuare a dire di voler cambiare tutto per non cambiare nulla come si è fatto per tanto tempo. Bisognerà aspettare per capire se Renzi avrà la forza di resistere a questi fuochi incrociati soprattutto interni; se non demorderà, fra tre anni avremo sufficienti elementi per elogiarlo o criticarlo.
Farlo adesso, come qualcuno si esercita quotidianamente, induce a pensare che vi siano ancora delle persone che credono nei poteri delle bacchette magiche. Non era ipotizzabile che in questo paese si facessero dall’oggi al domani tutte le riforme che si sono annunciate e mai realizzate nel precedente ventennio;che si desse un minimo d’equilibrio ai privilegi senza incorrere in polemiche e che si desse finalmente una mano a chi ne ha effettivo bisogno evitando d’essere tacciato populista.
I tre anni di tempo che questo esecutivo si è dati per realizzare quanto promesso, sono lunghi da passare ma è anche vero che ne sono trascorsi venti all’insegna dell’immobilismo e delle chiacchiere che ci hanno condotto dove tutti sappiamo; almeno ora,esiste la speranza che qualcosa possa sistemarsi, sino a potere dimostrare il contrario.