Sig. Direttore,
mi chiedevo quante lettere di cronache di ordinari fallimenti – ormai dobbiamo paradossalmente anche definirli “ordinari” – passino dalla sua scrivania. Storie di lavoratori disperati, di disoccupati senza futuro, di famiglie a un passo dal baratro per colpa dei tempi difficilissimi che viviamo, ingiustizie e giochi di potere. Io vorrei raccontarLe la storia incredibile di un fallimento straordinario. Chi le scrive è un piccolo imprenditore ridotto sul lastrico NON per colpa della crisi, delle tasse, del calo dei consumi.
Leggi tuttoIspica: “Non voglio darmi fuoco, nè impiccarmi. Voglio vivere”. Lettera al direttore