Senza sosta l’attività degli investigatori, ripagata di sicuro dai risultati. Poche ore prima erano stati sottoposti a fermo diversi scafisti, ma al Porto di Pozzallo ieri giungeva una nave militare con a bordo 435 persone, soccorse in mare a bordo di 4 distinti gommoni, due dei quali viaggiavano insieme. Gli investigatori hanno individuato 3 scafisti responsabili di aver condotto 2 gommoni partiti dalle coste libiche, due su uno ed 1 sull’altro. Sono stati raccolti gravi indizi di reato a carico di SOW MOMODOU Lamin, 27 enne senegalese per aver condotto il primo gommone ed a carico di THIAM Basirou, anch’egli senegalese 24 enne e TIJAN JALLOW Ahmed,
18 enne del GAmbia per aver condotto il secondo gommone. Tutti e 3 si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 103 e 101 persone eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari paesi dell’Africa costretti a viaggiare a bordo di fatiscenti gommoni.
Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 16 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.