Consiglio Comunale di Modica. Nasce il gruppo “Indipendenti per Ignazio Abbate”. Sono gli ex UDC Rimette il mandato l’assessore Floridia. Approvata la mozione sul 118 per il centro storico

consiglio comunale di Modica

I consigliere ex Udc, Lorenzo Giannone, Antonio Modica e l’assessore – consigliere Rita Floridia, costituiscono il gruppo “Indipendenti per Ignazio Abbate”. La Floridia rimette nelle mani del sindaco il mandato assessoriale. Il Piano Polab sarà discusso alla presenza di un’ipotesi di un documento che sarà sottoposto all’apprezzamento del civico consesso. Si farà il consiglio comunale aperto per affrontare le questioni che attengono il quartiere San Paolo. La mozione dei consiglieri del PD, Carmelo Cerruto e Giovanni Spadaro, sulla dotazione del servizio 118 di idonea ambulanza per interventi nel centro storico di Modica.

Presenti venti consiglieri la seduta si apre con un intervento del presidente del consiglio comunale che informa il civico consesso che ha inviato alla PO la richiesta per sapere a che punto sono i lavori per procedere per il bando delle riprese televisive. La risposta è che gli uffici stanno predisponendo gli atti propedeutici per il varo del bando. Nessuna risposta, invece, della diretta streaming visibile attraverso il sito dell’ente. Consiglieri di maggioranza e di minoranza hanno inoltrato richiesta di un consiglio comunale aperto per affrontare la questione del quartiere San Paolo; atteso che il sindaco ha svolto lui un incontro nel quartiere desidera sapere dai consiglieri proponenti cosa intendono fare. L’assessore Rita Floridia informa il consiglio comunale della costituzione di un “Gruppo indipendente per Ignazio Abbate” di cui fa parte Lorenzo Giannone, che sarà il capogruppo, Antonio Modica, che sarà il vice capogruppo, e la stessa Rita Floridia, che era espressione dell’Udc e che ha dato le dimissioni da assessore nelle mani del sindaco, con l’incarico di consigliere. Ribadisce che crede nell’operato dell’amministrazione per la quale continua a lavorare con impegno e che presto avrà un confronto, attesa la nuova condizione con il sindaco. Poi invita il presidente del consiglio a riflettere, visto che ancora appartiene all’Udc, visto che è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale. Il consigliere Lorenzo Giannone si ritiene bersagliato dall’Udc e attende ancora il chiarimento politico richiesto con una nota.
Il consigliere Giovanni Scucces ritiene che il passaggio politico non è neutro considerato che l’Udc ha partecipato all’elezione del sindaco. Prende atto delle dimissioni dell’assessore nelle mani del sindaco che giudica un atto di responsabilità; la non risposta del presidente del consiglio comunale non è un fatto neutro.
Il sindaco, Abbate, ritiene che non ci siano più le condizioni per continuare una collaborazione con l’Udc; prende atto della nuova geografia politica che si è determinata in consiglio comunale.
Prende atto della posizione dell’assessore Floridia e ne rimarca il valore e l’opera svolta. A distanza di quindici mesi il suo appoggio è stato importante in un assessorato assai delicato. Ringrazia l’assessore per quanto fatto per la città dimostrando grande preparazione e impegno.
Auspica un dibattito in consiglio.
Il consigliere Carmela Minioto si complimenta con i consiglieri del nuovo gruppo che ha confermato l’appoggio al sindaco Abbate, anche se giudica tardiva la decisione atteso l’atteggiamento dell’Udc.
Rivolgendosi al Presidente del consiglio comunale che è stato eletto dalla maggioranza di questo consiglio e sapere se rappresenta l’Udc in questo caso dovrebbe dimettersi e passare indipendente e magari potrebbe riconfermato nella carica e comunque non si sente più rappresentata dal presidente.
Il consigliere Tato Cavallino registra il mancato raccordo tra il presidente del consiglio comunale, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale. Con queste premesse i lavori del civico consesso non possono continuare perché non procedono in modo regolare. Non c’è raccordo operativo negli atti dell’amministrazione e il consiglio comunale. Auspica una ricomposizione della situazione consigliando un confronto tra il presidente, l’amministrazione e la maggioranza. Denuncia il fatto che i richiedenti il consiglio comunale aperto a San Paolo è stato superato dalla presenza del sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza nel quartiere svuotando nei fatti l’iniziativa. Questo è il frutto di una mancanza di raccordo. Così come evidenzia le difficoltà di riunire la conferenza dei capigruppo.
Il consigliere Giovanni Spadaro è sorpreso dai consiglieri che invitano il presidente a prendere atto della nuova geografia politica in consiglio e a riflettere sulla sua appartenenza politica. Stigmatizza questo atteggiamento anche se alcune vanno riviste. Non condivide l’attacco al presidente per la sua appartenenza politica.
Il sindaco rimarca che la sua presenza al quartiere San Palo fa parte di una riunione già programmata così come tutte quelle che sono state fissate in tutti i quartieri della città. Quindi ben venga la convocazione del consiglio per affrontare le tematiche della zona
Il consigliere Tato Cavallino ribadisce che il consiglio in questa vicenda è stato esautorato in una sua prerogativa e questo è accaduto per i rapporti precari tra presidenza del consiglio e l’amministrazione. Il consigliere Carmelo Cerruto sottolinea che c’è un solo uomo al comando svincolato dai partiti ma espressione di movimenti. Conferma il sostegno al presidente del consiglio comunale a continuare nel suo mandato e gli appare superfluo il fuoco amico. Il consigliere Giovanni Scucces ribadisce che il consiglio comunale aperto va fatto; crede nei ruoli delle istituzioni. La richiesta è a firma di quindici consiglieri comunali e quindi non rinuncerà a essa.
Il consiglio comunale aperto ha una funzione di ascolto e di proposizione e per dare un segnale alla città anche come segno di solidarietà nei confronti dei residenti. Invita il presidente a convocare la seduta aperta nel più breve tempo possibile. Il consigliere Piero Armenia ribadisce che la riunione al quartiere San Paolo è un fatto di routine visto che la prossima che sta organizzando è nel quartiere Fontana. Invita il presidente a rivedere la sua posizione in quanto eletto da una maggioranza in consiglio che prevede oggi una geografia mutata e quindi non si sente più rappresentato da questo presidente. Il consigliere Giorgio Falco non ha firmato la richiesta del consiglio comunale aperto a San Paolo perché questo imporrebbe, su tutte le aree dove succedono fatti, di convocare consigli in tutti i quartieri della città. E’ compito dell’amministrazione affrontare le tematiche del territorio, per il consiglio comunale si tratta di fare passerella. Il consigliere Giovanni Scucces rivendica il ruolo di consigliere che affronta i problemi della città e quindi nessuna passerella. Il consigliere Carmela Minioto non ha firmato quella richiesta e propone di convocare un consiglio comunale aperto nella sede naturale per affrontare le tematiche della sicurezza per tutto il territorio comunale e non solo quindi ai residenti del quartiere San Paolo. Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che le questioni dei quartieri dei territori siano variegate e quindi il compito del consiglio è quello di ascoltare i residenti. Ribadisce l’importanza del consiglio comunale aperto. E in questo senso bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare questi temi. Il presidente del consiglio comunale, Garaffa, preso atto della ferma convinzione nella riproposizione della convocazione del consiglio aperto da parte dei consiglieri come espressione di esercizio di democrazia da parte dell’assemblea più rappresentativa della città.
All’assessore- consigliere Floridia replica dicendo che considera personali i rapporti con l’Udc; al consigliere Falco dice che si è espresso male perché non c’è nessuna passerella da fare: i ruoli tra amministrazione e consiglio sono diverse nella loro autonomia. Afferma che è stato eletto da una maggioranza, ma la legge stabilisce che il presidente del consiglio comunale non può esser revocato tranne nel caso di lesione di atti che impediscono il regolare funzionamento del consiglio. Non è un caso che sia così. Garantisce un ruolo sopra le parti e quindi rappresentativo di tutto il civico consesso a garanzia dei ruoli di maggioranza e di minoranza e anche dell’amministrazione nel portare avanti i suoi atti. Al consigliere Armenia ribadisce la legittimità della presenza dei consiglieri in occasione della visita del sindaco del quartiere San Paolo ma deve perorare la causa di una presenza del civico consesso in quel quartiere per incontrare i cittadini
Non potrebbe accadere che ci siano le condizioni per cui l’ufficio di presidenza non possa essere messo in condizione di lavorare bene. Il consigliere Giorgio Falco si scusa per avere usato il termine passerella e consiglia al presidente di convocare consigli comunali aperti in tutti i quartieri e nelle frazioni.
Il sindaco ribadisce che c’è una questione politica in evidenza perché attiene al governo della città e ai programmi che sono stati votati e agli elettori bisogna dare conto. Oggi si pone all’unico rappresentante dell’UDC in consiglio una questione di natura politica e non amministrativa o di regolamento.
Ognuno ne tragga le conseguenze nel rispetto del mandato dei cittadini nel senso che bisogna essere o dentro una maggioranza o fuori di essa e in questo caso ne dovrà dare conto ai cittadini.
Il consigliere Michele Colombo non comprende il discorso del sindaco quando sostiene cosa deve fare il presidente del consiglio. Quando il sindaco si esprime sull’assessore va bene ma non può condizionare l’attività del consiglio invitando il presidente del consiglio comunale a dimettersi. Il consigliere Luigi Giarratana difende il sindaco che può entrare nel merito delle questioni politiche; i consiglieri di maggioranza hanno ribadito la questione che attiene alla posizione del presidente del consiglio che politicamente non li rappresenta più. Il consigliere Tato Cavallino fa un distinguo tra la questione politica e l’impegno dell’ufficio di presidenza che è stato intenso e responsabile.
Il presidente Garaffa replica al sindaco sostenendo che la legge ha voluto garantire il ruolo di presidente affrancato dai mutamenti di maggioranza e quindi rimanere super partes e quindi non assoggettato ai voleri dell’amministrazione propria con quell’amministrazione con la quale intende collaborare unitamente all’ufficio di presidenza.
Il presidente riprende la discussione sul Piano Polab per il quale il consigliere Andrea Rizza illustra una cronistoria sull’argomento e ribadisce che l’amministrazione a settembre avrebbe portato delle novità che puntualmente non sono arrivate. Solo a Ottobre è consegnata una relazione che espone le finalità del piano, quindi nulla di sostanziale, sul quale l’amministrazione ha assunto impegno di redigere. I risultati sono questi e non sono consoni alle aspettative dei consiglieri di maggioranza e di opposizione: una sorta di presa in giro nei confronti del civico consesso.
Il consigliere Giorgio Falco chiede che il punto possa essere rinviato affinché l’amministrazione sia posta la condizione di poter dare risposte precise e adeguate all’importanza dell’argomento.
Il consigliere Andrea Rizza chiede di concordare la data. L’assessore Giorgio Belluardo ribadisce dell’impegno assunto dall’amministrazione per rimodulare il piano dando un incarico esterno. Invita i consiglieri a dare suggerimenti per la formulazione del piano rispetto alla relazione depositata. Consiglia che il tempo del rinvio dipende dalla presenza di un piano. Il consigliere Tato Cavallino ribadisce la richiesta di avere l’elenco dell’installazione delle antenne telefoniche ottenute con il silenzio assenso degli ultimi dieci anni per venire a capo delle responsabilità. L’assessore Belluardo replica dicendo che la richiesta del consigliere Cavallino può essere esaudita con la redazione del nuovo piano dove saranno inserite. Il consigliere Giovanni Scucces poggia la sua richiesta sul numero delle antenne, dell’iter delle concessioni, quali dentro e quali fuori del piano Polab. Di queste 19 antenne di cui si sa in quale ambito ricadono? D’accordo per un rinvio che sia però utile a dare risposte adeguate e non come quelle date sino adesso con la relazione depositata. L’Assessore Giorgio Belluardo rimarca il lavoro svolto dall’assessorato sulla questione e chiarisce che il parere favorevole sulle antenne vuol dire che ricadono all’interno del piano. Nelle note della relazione ci sono descritti gli stati di fatto pratica per pratica. Si ritiene disponibile a discutere ogni richiesta e la questione è molto attenzionata.
Il sindaco ritiene che sarebbe utile capire quali sono le istanze del territorio e dei consiglieri per rinnovare il piano Polab sul quale si sa dovrà decidere il consiglio comunale. Delle pratiche si occupa la Po dell’urbanistica senza delegare alcuno sulle decisioni da assumere sulle antenne. Gli appare necessario che ogni consigliere possa essere informato sulle singole pratiche per capirne l’iter di formazione. Disponibili ad affrontare un dibattito sull’installazione delle antenne esistenti la cui autorizzazione risale agli ultimi dieci anni. Auspica che il Piano Polab possa essere rimodulato presto dal consiglio comunale e fare in modo che il settore possa essere disciplinato nel migliore dei modi nella tutela dell’interesse generale.
Il consigliere Giovanni Scucces ritiene che la discussione vada fatta intanto sul rilascio delle 19 antenne e capire, come richiesto da una mozione, come stanno le cose atteso che la relazione presentata è molto carente. Il sindaco replica dicendo che s’impegna a presentare una relazione più dettagliata. Sul pregresso bisogna ricostruire la storia sul rilascio delle concessioni degli ultimi dieci anni darà direttiva perché sia fatta una cronistoria. Sull’ipotesi del nuovo piano sarà il consiglio a dare i contributi necessari ai progettisti.
Ritiene, su sollecitazione del consigliere Andrea Rizza, che l’incarico potrebbe essere dato entro un mese. L’argomento relativo alla crisi economica e Aste giudiziarie sarà affrontato come oggetto di una mozione, già depositata all’ufficio di presidenza, che il consiglio comunale si impegna a discutere. Il consigliere Carmelo Cerruto illustra la mozione, co firmatario Giovanni Spadaro, relativa alla dotazione del servizio 118 di idonea ambulanza per interventi nel centro storico di Modica considerate le sue caratteristiche morfologiche e urbanistiche. I consiglieri comunali danno mandato, nella mozione, all’amministrazione perché ci si doti di un’ambulanza del tipo A1 idonea per caratteristiche dimensionali al transito. Il sindaco su quest’argomento riferisce che c’è stata, qualche tempo, fa una densa interlocuzione con l’Asp. Si farà carico giovedì a mezzogiorno con il presidente della Regione di proporre questa ipotesi e lo farà anche con il direttore Aricò. S’ipotizza la presenza di un’ambulanza del 118 nel piazzale Falcone – Borsellino. Si dichiara decisamente d’accordo per una soluzione di questo tipo per garantire un intervento che si muove nella direzione di garantire la salute del cittadino e nel miglior modo possibile. Ai voti la mozione è votata all’unanimità con diciassette voti. La seduta del consiglio è sciolta.

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