“Adesso basta. Per troppo tempo questa Amministrazione comunale ed i suoi componenti, fra i quali anche esponenti di questo Partito, hanno subìto in silenzio pesanti accuse, ingiurie e nefandezze di ogni genere. Alla loro apprezzabile scelta in favore di una fattiva ed operosa astensione dalla polemica, che rende loro onore ma di certo non giustizia, sento che sia giunto il momento di contrapporre un necessario intervento al fine di ristabilire la verità dei fatti”. A scendere in campo è il Presidente del Circolo Territoriale del Nuovo Centro Destra di Ispica Maria Giovanna Gradanti.
“Il consigliere Monaca, in questi giorni, parla di onestà e buon senso: nobili propositi solo enunciati nell’incipit delle sue ultime dichiarazioni, ai quali purtroppo fa seguire una serie di accuse, inesattezze, bugie e colpevoli omissioni.
Egli sostiene che questa Amministrazione avrebbe sperperato “milioni di euro in feste, sagre e scempi ambientali” (?): ebbene, se Monaca ritiene che un finanziamento di 3.600.000 euro del Ministero dell’Ambiente, strettamente vincolato all’esecuzione di opere di mitigazione del rischio ambientale (necessarie a dir poco, dato che la litoranea soccombe alle mareggiate e che, per inciso, saranno a breve eseguite), costituiscano uno spreco o la perpetrazione di uno scempio, la sola reazione possibile è alzare gli occhi al cielo ed invocare pietà.
Le spese per feste e sagre, prosegue la Gradanti, alle quali il Comune ha progressivamente rinunciato del tutto, non raggiungono nemmeno lontanamente le somme di cui parla: è ora di finirla con questo ridicolo adagio, perché chiunque conosca le cifre del bilancio comunale, sa perfettamente che il dissesto non sarebbe mai derivato da queste voci.
È, invece, arrivato il momento di dire a chiare lettere che il danno economico viene da lontano: da varie amministrazioni comunali che, oltre ad aver fatto cose positive, commisero anche dei clamorosi errori di valutazione ed espropriarono decine e decine di terreni privati che, non solo in molti casi non servirono ad edificare alcunché, ma dovettero essere restituiti – con salatissimi risarcimenti, interessi e tante scuse – ai legittimi proprietari. Espropri annullati in toto dal TAR perché ritenuti illegittimi, che hanno causato un danno immane alle finanze del Comune, condannato a risarcire milioni di euro negli ultimi anni e che altri dovrà risarcirne in futuro, quando le cause tuttora pendenti arriveranno a sentenza. E non per mancanza di prudenza e buon senso di questa Amministrazione, ma per la smania e la scarsa lungimiranza di amministrazioni comunali degli anni ’70, ’80 e ’90 del secolo scorso!
Davvero il consigliere Monaca sconosce le vicende espropriative che hanno prodotto solo debiti (questi, sì, di svariati milioni di euro) e cattedrali nel deserto? Non gli ricordano nulla i tre piani di zona ex lege 167/1962, la casa mandamentale, il palazzo della Pretura, il mercato ortofrutticolo, l’edificio scolastico di via Leonardo da Vinci?
Queste sono le vere “macerie”, su cui questa Amministrazione si è seduta e ha governato con pazienza e giudizio, nonostante il negativo pregresso ereditato ed il vento a sfavore della crisi, del taglio dei trasferimenti statali e regionali e del dissesto: quest’ultimo non atto dovuto, ma precisa ed implacabile scelta politica del consigliere Monaca e dei suoi colleghi che ha, nei fatti, condannato la Città ad un fallimento ancora evitabile. Prova ne sia che i comuni viciniori, seppur indebitati come o più di noi, giustamente approfittano delle misure che il Governo sta mettendo in atto per evitare il fallimento in blocco di centinaia di comuni italiani, funestati da una crisi cronica di liquidità.
Che dire, poi, continua ancora nella nota il Presidente del Circolo Territoriale del Nuovo Centro Destra di Ispica Gradanti, dell’accusa che egli rivolge a quest’Amministrazione, di aver chiesto un mutuo di poco più di cinque milioni di euro? Forse il consigliere Monaca non sa che questo mutuo è semplicemente un’àncora di salvezza che lo Stato mette appositamente a disposizione dei tanti enti dissestati? Davvero il consigliere Monaca ignora le previsioni normative del D.L. 66/2014 e la ratio che le ha prodotte? Perché accenna criticamente alla fine dei “famosi 12 milioni del D.L. 35” senza dire che avrebbero permesso di pagare i creditori, con grande sollievo dell’economia cittadina, e che ci sono stati dapprima concessi e poi revocati proprio in seguito alla dichiarazione di dissesto da parte sua e dei suoi ‘compari di sventura’?
Oltre ad invitarlo a studiare l’avvincente storia amministrativa della nostra Città, faccio mie le sue parole e gli rivolgo lo stesso consiglio che dà all’Amministrazione: si fermi, torni dalla sua famiglia, si rassereni e chieda ai cittadini cosa pensano e di cosa hanno bisogno.
Perché i cittadini che pagano le tasse, i dipendenti comunali che rischiano il posto di lavoro, le imprese creditrici del Comune che reclamano le loro spettanze hanno bisogno di trovare soluzioni ad un gravissimo problema e non colpevoli, che peraltro sono più vicini a lui che a noi”.