Anche la politica scende in campo a difesa di Don Michele Fidone, parroco del Carmine di Modica, appena trasferito. Il consigliere comunale, Andrea Caruso, interviene, comunque, come residente del quartiere S. Paolo nel dibattito. “Nonostante io non possa considerarmi un cattolico praticante – dice Caruso – difficilmente infatti si è notata la mia presenza alle affollate funzioni celebrate dal Parroco, mi preme sottolineare anche il grande impegno civile e sociale, e non solo spirituale, profuso da Padre Michele in favore degli abitanti del quartiere.
Oltre ai numerosi progetti già realizzati in favore soprattutto delle classi più disagiate, Padre Michele aveva ancora in cantiere molte altre iniziative quali la mensa per i poveri e il centro sociale per i giovani.
Quale rappresentante delle istituzioni, che negli anni hanno dimostrato di non essere state all.altezza di tutelare pienamente gli interessi collettivi della comunità, sono preoccupato che il suo allontanamento possa recare ulteriore danno in un momento così difficile per il nostro paese.
La Chiesa del Carmine e quella di S. Paolo sempre aperte hanno rappresentato per gli abitanti del quartiere, e non solo, un punto di riferimento anche civile ove poter trovare quelle risposte che le Istituzioni spesso tardano a dare.
Padre Michele è stato più di un sacerdote. Padre Michele è stato anche psicologo, assistente sociale, ufficio di collocamento, compagno di gioco “semplicemente c’è sempre stato per tutti e la sua assenza si farà sentire anche per chi come me non lo ha cercato”.
Andrea Caruso invita la Curia diocesana a tenere conto delle istanze spontanee e genuine provenienti dai fedeli e derogare, come consentito oltretutto ad altri sacerdoti, alle norme canoniche anche per Padre Michele. “Non sottragga il Vescovo alla comunità di Modica un conforto spirituale almeno sino a quando non cessi questo difficile momento sociale ed economico”.