Non si è arrivato a nessun accordo ieri tra l’amministrazione comunale e il Csr nel corso della seduta aperta dedicata al rinnovo della convenzione per il centro di riabilitazione che scade il 21 settembre prossimo. I toni si sono surriscaldati ed è stata necessaria la sospensione della seduta e l’intervento delle Forze dell’ordine per sedare gli animi. Tanti gli interventi ,m anche di ex amministratori, Ed è sembrato di assistere ad una compravendita tra vecchi volponi, chi tirava la coperta da una parte e che si aggiustava le carte dall’altra. A suonare sinceri solo i tanti genitori dei disabili,
che con le lacrime agli occhi hanno chiesto di risolvere in tempi strettissimi lo scontro, di mediare, perché a loro poco importa la lotta interna, bensì il servizio continuato per i proprio cari come sostegno ad una vita quotidiana difficile da gestire. Amministrazione e Csr hanno tranquillizzato gli utenti che il servizio continuerà, interessando 19 disabili in loco, 19 a casa ed in tutto 120 disabili tra Pozzallo ed Ispica, ma una linea di intesa non è arrivata. La parte del presidente Lo Trovato del Csr c’è stata la velata minaccia che potrebbe spostare tutto a Modica, con la riposta piccata di Gugliotta che il centro stava “parlando solo di soldi, di dare ed avere legato più ad un contesto di aula di tribunale e che voi non fate niente per niente”. Gli animi insomma si sono riscaldati. “Il servizio non può andare in gara” hanno continuato dal Csr, “ribadiamo che si tratta di una convenzione tra Comune ed Asp” ha rimbeccato il vice sindaco. Punzecchiature su punzecchiature finché il presidente Floridia ha dovuto richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine. I toni poi si sono calmati ma all’orizzonte pare non esserci nessun accordo in vista: il Csr si è detto pronto a comprare o affittare i locali definiti dal Csr ad inizio seduta “uno scantinato”, poi però infine considerato un luogo ideale quale centro di riabilitazione. Dopo 20 anni di comodato d’uso, il Comune, lasciando il tempo necessario per riorganizzarsi al Csr in altra sede, vuole ora indietro i locali, poiché potrebbero servire ad attivare in quella sede il centro diurno per disabili. Lo Trovato ha chiesto sostegno per trovare n città una nuova sede e in tanti gli hanno proposto di comprare uno dei tanti locali che l’amministrazione sta mettendo all’asta. Ma di fatto. oltre la disponibilità a parole di acquistare nuova sede o affittare i locali stessi già usati, una strategia concreta per operare in tempi stretti dal Csr non è arrivata. Il Comune “non è tenuto ad aiutare il Csr ha trovare una nuova sede- ha spiegato Gugliotta- ha lo staff utile per far da se”. Una questione aperta insomma che di sicuro arriverà sui tavoli di un magistrato che dovrà decidere lo sfratto. E ieri a molti è sembrato che il Csr stesse preparando tutto per parare un eventuale sfratto imposto dal magistrato per i locali di via Volta.