Senza stipendio da ben 7 mesi, protestano gli operatori del centro di primo soccorso di Pozzallo. Si sono radunati ieri in massa davanti a Palazzo di Città, muniti di cartelli che la dicevano lunga sul loro stato di agitazione. “Salvate i nostri salari- si legge a grandi lettere – non contate sul nostro silenzio.” C’è chi avanza tra gli otto e i dieci mila euro gli assunti nel 2011, cifre simili per quelli chiamati a lavorare nell’estate 2012, sino alle poche migliaia di euro per quelli che hanno lavorato da aprile 2013 a queste settimane, con la riduzione di personale voluta che ha portato dagli iniziali 97 operatori a 52 attuali effettivi.
L’ente gestore, ovvero il Comune, che è il tramite tra Prefettura e cooperativa che gestisce gli operatori non avrebbe corrisposto il dovuto. Dei 2 milioni ricevuti nel 2013 sarebbero stati corrisposti solo 600 mila euro, ma è un balletto di cifre non ben definito. Ieri, dopo il dialogo faccia a faccia, dal vicensindaco Gugliotta, l’impegno a erogare 300 mila euro per pagare con 99 mila euro lo stipendio di aprile, mentre i restanti soldi dovrebbero coprire altre spese per l’accoglienza. Ma i sindacati non si ritengono soddisfatti. Ora si sta cercando di fissare, per la prossima settimana, un incontro in Prefettura per far chiarezza sui prossimi passi da seguire. Una situazione difficile, complicata dal fatto che a capo della Protezione civile pozzallese oggi non ci sarebbe nessuno. Giovanni Gambuzza, da anni responsabile, dopo rinvii è andato in pensione ad agosto lasciando al suo posto la reggenza alla dottoressa Virginia Giugno. Solo che ora, dopo qualche mese, si vocifera che anche lei ha lasciato, consegnando le dimissioni in Prefettura. Il posto sarebbe vacante e a gestirsi sarebbero gli stessi lavoratori. In questi mesi intanto, in via provvisoria, come deciso dalla Prefettura, dovrebbe essere una sola ditta a organizzare pasti e gestione del personale. Tutto sino al 16 novembre prossimo, quando con la fine della proroga, da quanto trapelato, la Prefettura rileverà ogni gestione esonerando il Comune dall’essere l’intermediario, come fino ad ora accaduto.