In un tempo di lacerazioni umane e di toni spesso aggressivi nelle relazioni quotidiane, sostare per dare spazio a riflessioni sul valore della spiritualità è sicuramente un gesto oltre che culturale “ri-creativo”. Troppo rumore è sempre attorno a noi; urla e grida, chiacchiericcio, lamentazioni e proteste più o meno strumentali ci assalgano in una quotidianità stanca di senso e bisognosa di contemplazione.
In questo alveo di spiritualità si inserisce il III appuntamento del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, che si terrà il prossimo 24 ottobre, alle ore 18,30, presso l’Auditorium della Parrocchia Sacro Cuore. Un posto diverso, rispetto al consueto Palazzo della Cultura, scelto proprio per rievocare la figura di una donna, Nazarena Majone, divenuta suora, madre spirituale di generazioni di persone, il cui riflesso testimoniale si è proiettato nel tessuto modicano storicamente fino agli anni ’90 grazie all’Istituto delle Figlie del Divino Zelo, del quale è stata cofondatrice insieme a Padre Annibale Maria di Francia.
La serata si svolgerà in collaborazione con l’Ufficio Cultura della Diocesi di Noto, l’Associazione teologica netina e la Parrocchia Sacro Cuore.
Al centro di essa il volume “Alfabeto di un’anima. Madre Nazarena Majone. Un esempio per l’Oggi”, curato dal giornalista – scrittore Claudio Mazza e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
A coordinare l’evento culturale, dopo il saluto di Don Nunzio Di Stefano, sarà don Ignazio Petriglieri, vicario per la cultura della Diocesi di Noto, mentre Lucia Trombadore, docente di latino e greco all’Istituto “Galilei – Campailla” di Modica, e Giovanni Spadola, registra teatrale, illustreranno il volume nelle sue coordinate teologiche e spirituali e con una lettura di alcuni brani scelti. Interverranno all’iniziativa anche Madre Rosa Graziano, postulatrice della causa di beatificazione di Madre Nazarena Majone, e l’autore Claudio Mazza, il cui testo mette a contatto con la spiritualità di una suora , di una donna, di una madre che non si è limitata a fare il “dovuto”, ma è andata oltre, ascoltando le urgenze dell’amore e dando ad esse risposte concrete. Ad arricchire la serata ci sarà anche il Duo musicale Paganitango, composto dal M° Lino Gatto alla chitarra, e dal M° Daniele Ricca al violino.
La lettura degli scritti spirituali di Madre Nazarena Majone non lascia sicuramente indifferenti. Chi vi si accosta con l’atteggiamento di chi vuole tuffarsi in un’ atmosfera di spiritualità rigeneratrice, ha la possibilità di entrare in una realtà che l’uomo del nostro tempo cerca ardentemente, nonostante, all’apparenza, dimostri di rifuggirla.
Ella è stata una donna che ha stupendamente capito che la vita cristiana non può essere il risultato di un semplice sforzo umano; all’uomo , credente o meno che sia, non è sufficiente la propria buona volontà per raggiungere ideali di vita quali l’amore, l’amicizia, il perdono, l’accoglienza del fratello, il servizio di carità, la solidarietà. E’ necessario guardare verso l’alto, il trascendente, il divino per svuotarsi di sé e donarsi al prossimo.
Madre Nazarena ha vissuto la sua esistenza come un “esodo”, un lasciarsi alle spalle tutta la zavorra umana che le impediva di essere raggiante e di servire le sue comunità; il suo pregare era un continuo passaggio dalla “miseria” che ella trovava in sé alla misericordia di Dio che nella preghiera la plasmava, la modellava come la creta nelle mani del vasaio.
Una suora, insomma, che ha anticipato quello che oggi, in un mondo rumoroso, fatto di stress, corsa all’inverosimile, ricerca affannosa di beni materiali , l’uomo sente come “bisogno forte” dentro la sua anima: stare in silenzio, ascoltare la voce della coscienza che lo invita a riscoprire la propria interiorità, il senso del suo cammino umano.
Una madre, una donna, una suora davvero in odore di santità.