E´ stato condannato a 16 anni e otto mesi di reclusione, Salvatore Lo Presti, il collaboratore scolastico che uccise con la sua pistola la professoressa di Religione Gianna Nobile. L´omicidio avvenne, come e’ noto, il 15 giugno dello scorso anno all’interno dell’istituto “Pappalardo” di Vittoria. La sentenza, col rito abbreviato, è arrivata da Gup del Tribunale Ragusa Claudio Maggioni, che ha concesso l´attenuante della semi infermità mentale all´imputato. Riconosciuta inoltre una provvisionale di 1,2 milioni euro alle parti civili.
Il Pm Federica Messina, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna dell´imputato a 16 anni e 6 mesi. Il gup gli ha comminato 2 mesi in più e disposto inoltre per 5 anni, la custodia in una casa di cura e custodia, in quanto riconosciuto semi infermo mentale. Il Giudice ha inoltre disposto la provvisionale così suddivisa: 200 mila euro ciascuno per i genitori, il marito e i due figli della vittima, e 100 mila ciascuno per i due fratelli.
“Per la famiglia Nobile – spiega il legale di parte civile, l’avvocato Daniele Scrofani – la pena è lieve, ma comprendiamo che con una perizia medico legale di semi infermità non si poteva fare di più”. Lo Presti freddò come si ricorderà con 2 colpi di pistola la professoressa. Il fatto di cronaca ebbe risonanza a carattere nazionale. La procura aveva chiesto il rito immediato per l’omicida. Il perito psichiatrico aveva ritenuto che il bidello fosse «Parzialmente incapace di intendere e di volere perché soffre di un disturbo narcisistico della personalità, abbinato a un´atrofia congenita dell´encefalo». Pare ci fossero dietro l’insano gesto ci siano state delle attenzioni non corrisposte.