Lo stivale è una calzatura che, oltre al piede, copre parte della gamba. Ve ne sono in commercio vari tipi, da quelli per proteggersi da acqua e fango, a quelli usati per alcune attività sportive come l’equitazione, a quelli più eleganti che vengono usati da uomini e donne per motivi estetici.Tutti i modelli comunque, hanno uno scopo protettivo, tranne lo “stivale” Italia che non riesce a proteggere né i piedi nè le gambe degli italiani.
Lo stivale Italia, col passare degli anni, è divenuto sempre più scomodo e non perché sia cresciuto il piede degli italiani ma piuttosto perché alcuni sono riusciti a riempirlo di fango, di false promesse, d’intrallazzi, fino al punto da non poter essere più utilizzato.
Nel corso dei decenni è stata così grande la quantità di fango versata all’interno di questo stivale che ci vorranno parecchie generazioni impegnate in un’opera di grande ripulitura perché si possa ritornare al meritato prestigio d’un tempo.
Ma perché ciò possa realizzarsi è necessario una radicale inversione di tendenza nei confronti di coloro che hanno contribuito a rendere scomodo il nostro stivale al punto d’impedire ogni minimo movimento; prospettiva che ad oggi appare assai improbabile per la semplice ragione che questi valorosi eroi sono ancora in massima parte in posti che consentono loro di versare altro fango nello stivale e i loro ammiratori continuano a guardare.
Forse bisogna pensare al miracolo per divenire un poco ottimisti ed ipotizzare che alcuni opportunisti vengano spazzati via dalla loro stessa falsità ma anche questa è un’ipotesi remota perché forse chi potrebbe operare il miracolo è nauseato dalla presenza di così tanto fango ma anche perché non è facile come a dirsi immaginare che taluni non possano ricorrere al compromesso che ha fatto cambiare tanti percorsi di uomini e donne.
Cosa fare dunque per poter riprendere a camminare usando il nostro comodo stivale?
In primis sarebbe necessario che i potenziali utilizzatori di questa scarpa protettiva prendessero maggiore consapevolezza dei propri diritti, oggi calpestati, e che provassero per una volta ad agire secondo criteri meritocratici e non per convenienza; al contempo, si rende necessario che si esca da un diffuso sentimento di apatia verso la vita pubblica, perché proprio questa indifferenza ha reso possibile la rovina del nostro stivale.