Per la seconda volta consecutiva in Consiglio comunale non passa la Tarì 2014. La seduta consiliare di giovedì sera, tra urla e denunce, viene sospesa per la caduta del numero legale. Dopo il no deciso a fine ottobre dall’opposizione, anche la seduta di giovedì scorso va a vuoto. L’atto di indirizzò sul piano da seguire per la nuova bollettazione per la Tarì 2014, presentato in extremis dall’amministrazione per poter dare seguito al piano di riequilibrio e al consuntivo 2014, finisce a gambe all’aria. Si è rimediata solo una denuncia per un presente tra il pubblico.
A esporre denuncia Gugliotta che al contempo assolveva al ruolo di presidente della civica assise, di vice sindaco e di consigliere, appoggiato nel suo agire dal segretario comunale in quel frangente svolto dall’oramai ex comandante della polizia locale, Luigi Bottaro. Una denuncia forse rivolta alla Procura con l’Amministrazione che dovrebbe incaricare un esperto legale per seguire la vicenda, anche se non si escludono altri possibili colpi di scena accaduti in aula. Intanto si ha certezza dei toni accesi con Gugliotta che ha finito con chiedere l’ intervento delle Forze del’ Ordine e il veto al soggetto del pubblico di far parte della civica assise anche in altre sedute. Un veto che di fatto spetterebbe solo al Prefetto. M si vedrà. Tutto e iniziato con il consigliere di opposizione Vincenzo Asta che non ha gradito la nuova stesura dell’ atto di indirizzò pari a 4 milioni e 974 mila euro, considerando che nella cifra non fosse richiamata la voce legata ai costi relativi ai tributi provinciali. Tra le urla del presidente vice-sindaco Gugliotta e Asta che chiedeva lumi, il consigliere Asta è andato via lasciando l’aula. Di fatto il numero legale era caduto, e ad accertarlo gli stessi segretario e presidente del consiglio pro tempore che hanno considerato subito che si era scesi sotto il numero legale della seconda convoca. “Non vi voleva la persona del pubblico per accertare che era caduto il numero legale, – ha tuonato Gugliotta- ce ne eravamo già accorti anche senza il suo suggerimento.”
Ma il tempo, oltre mezz’ora è poi passato per stilare al denuncia contro la persona del pubblico, che intanto dopo la richiesta del Vigile Urbano di lasciare l’aula e la chiamata ai Carabinieri, si era già allontanato. Gugliotta dunque è andato in escandescenze. In poche parole la seduta è caduta alle 20.12, solo che di fatto e stata sciolta la 20.55, il tempo utile perché Gugliotta dettasse al segretario, che si è appunto aggregato, la denuncia da presentare. Unica certezza ora di fatto è che la città resta senza il riequilibrio che scade il 9 novembre, senza la possibilità di bollettare i 4 milioni circa utili a far quadrare il riequilibrio entro i 7 giorni utili per riconvocare nei tempi urgenti, sempre che ci siano le possibilità una nuova seduta e dare poi man forte al consuntivo in via di costruzione da chiudere a dicembre. Insomma il dissesto è sempre più vicino.