Gentile Sindaco,
con la presente mi rivolgo a Lei con lo spirito non di avanzare chissà quale protesta, ma di segnalarLe quanto la burocrazia possa rappresentare un grosso macigno che intralcia la strada al normale svolgimento delle attività giornaliere di cui siamo tutti investiti (Istituzioni, famiglie, persone fisiche).
La sintesi di ciò che andrò a raccontare è che la burocrazia uccide tutti, Mi rivolgo a Lei sicuro che considererà seriamente le cose che riferirò e che interverrà, per quanto possibile, per abbattere la burocrazia che invade le procedure amministrative del Comune.
I FATTI
Nei primi giorni del mese di gennaio 2014, dopo varie verifiche, ho potuto costatare il difettoso funzionamento del contatore dell’acqua (le rotelline a volte giravano altre volte no). Mi reco agli uffici di Corso Umberto per segnalare quanto accertato. L’impiegata assume la segnalazione avvertendomi che un idraulico del Comune dovrà fare un accertamento.
Da lì a pochi giorni effettivamente telefona l’idraulico per prendere un appuntamento. Nel sopralluogo conferma il difetto e tenta una prima riparazione. Per confermare il buon esito, passano alcuni giorni e con il nuovo sopralluogo si riconferma il difetto. Correttamente l’operatore fa un altro tentativo di riparazione. Anche quel tentativo non ha dato l’esito sperato.
Così come consigliato dallo stesso operatore, una volta verificato il mal funzionamento del contatore mi reco di nuovo agli uffici di Corso Umberto per fare una nuova segnalazione, questa volta per sostituire il contatore. Devo attendere. Passa il tempo e nulla succede.
Nel mese di maggio/giugno ritorno agli uffici di Corso Umberto. L’impiegata assume il sollecito. Segue un altro contatto da parte di un nuovo idraulico del Comune. Viene raccertato il malfunzionamento del contatore, tramite un nuovo sopralluogo. Si fissa, al 14 luglio, un altro appuntamento; questa volta per compilare un modulo per la richiesta di sostituzione del contatore con firma dell’operatore e di mia moglie (intestataria del contatore). Lo stesso operatore mi informava che a presto sarebbe arrivata una comunicazione scritta dall’Ufficio Ruoli Acqua, per indicare come procedere per la sostituzione del contatore.
La raccomandata (scritta il 28/7/2014, protocollata il 6/8/2014, ritirata presso l’ufficio postale di via S. Giuliano dopo il 15/8) invitava di provvedere (nuovamente) alla richiesta di sostituzione del contatore, presso gli uffici di Via Resistenza Partigiana. Ciò doveva avvenire entro 15 giorni dal ricevimento della raccomandata. Nella stessa si avvisava che, passando infruttuosamente questo periodo, si sarebbe applicata una sanzione pecuniaria prevista dal regolamento.
Mi reco agli uffici di Via Resistenza Partigiana e l’impiegata mi fornisce un elenco delle cose che si dovevano fare. Comprare il contatore, contattare un idraulico di mia fiducia (che però doveva essere presente in un elenco di idraulici accreditati dal Comune), chiedere all’idraulico una copia del DURC e recarsi nuovamente agli stessi uffici per consegnare una nuova richiesta di sostituzione del contatore (indirizzata questa volta al responsabile dell’XI settore del Comune).
Il 16 settembre mi ripresento all’ufficio per consegnare copia del DURC e protocollare la richiesta di sostituzione (prot. n. 42239). In quest’occasione vengo informato che dovrò nuovamente aspettare una nuova comunicazione scritta, non saprei relativa a che cosa. A questo punto inizio a lamentarmi con l’impiegata di questa assurda e complicata procedura. La comprensione e Il buon senso dell’impiegata hanno accorciato di un passaggio l’aggrovigliata procedura. Infatti, la stessa s’impegnava a telefonarmi (invece di spedire una comunicazione scritta) quando la pratica si sarebbe definita.
In effetti, dopo pochi giorni una telefonata mi avvisava di ripresentarmi all’ufficio con una marca da bollo di 16 €. Il 22/9 mi viene, quindi, consegnata una lettera a firma “il Responsabile P.O. geom. Giorgio Scollo” (XI settore) che autorizzava la sostituzione del contatore. Su questa lettera è stata applicata la marca da bollo di cui sopra.
Non è certo finita qui. Avuta l’autorizzazione, si doveva sostituire il contatore. Procedura: io contatto l’idraulico di mia fiducia (che però era già stato segnalato all’ufficio) il quale dovrà a sua volta contattare l’idraulico del Comune per fissare un appuntamento per la sostituzione. Il 2 ottobre 2014 alla presenza di due idraulici avviene la sostituzione. L’idraulico di mia fiducia lavora per la sostituzione, l’altro assiste. Poi, l’idraulico del Comune piomba il contatore e l’altro guarda. Il tutto in non più di 10 minuti.
Conclusioni
1. Per la sostituzione di un contatore dell’acqua sono trascorsi 9 mesi.
Per lo stesso identico problema una coppia di miei amici (C. A. e A. L.) in località Sampieri (Comune di Scicli) hanno impiegato, nel mese di agosto, tre giorni. 1° giorno: segnalazione e sopralluogo dell’idraulico del Comune; 2° giorno: acquisto del contatore e contatto telefonico con lo stesso idraulico per fissare un appuntamento. 3° giorno: cambio del contatore e nel contempo si sottoscrivono i moduli relativi alla sostituzione del contatore. STOP. Grazie e arrivederci. Niente di più. Fantascienza? Qualora la S.V. volesse avere contatti personali con questi miei amici, sono disposto a fornire, in privato, i loro dati.
2. Nell’ingarbugliata procedura ho dovuto fornire copia del DURC dell’idraulico di fiducia. Mi sembra un assurdo, poiché l’Amministrazione ha costituito un elenco di idraulici “accreditati” che per esserlo, m’immagino, avranno dovuto presentare, a monte, il DURC.
3. Per quale motivo, mi chiedo, per rendere valida l’autorizzazione alla sostituzione si deve applicare la marca da bollo di 16 €? I miei amici nulla hanno dovuto pagare se non il contatore.
4. In questo momento di crisi, andare incontro agli utenti, da un punto di vista economico, non sarebbe male. Il contatore, il bollo, la fattura dell’idraulico hanno implicato un’uscita di circa 100 €.
5. Viviamo nell’era della quantificazione. Limitandomi solamente al tempo, cerco di capire quanto ne ha dovuto destinare l’Ente e quanto ne ho dovuto dedicare, io personalmente, per questa vicenda.
6. Per tutte le amministrazioni è assolutamente importante la formalizzazione degli atti; per questa vicenda ritengo che l’esagerazione non comporta chiarezza, ma porta a fare atti che si aggrovigliano da soli senza senso.
7. Le lungaggini procedurali indispongono il cittadino nei confronti dell’Ente (che dovrebbe, non castigarli ma tutelarli). La troppa burocrazia ingrippa gli ingranaggi amministrativi.
Sicuro di un Suo riscontro per quanto da me raccontato, Le invio i più cordiali saluti di buon lavoro.
Pietro Tripodi