Sull’inchiesta nei confronti dei villaggi turistici Marsa Sicla’ e Baia Samuele di Sampieri, ce ne è stata una parallela ma di altro tenore per la quale in questi giorni e’ arrivato l’avviso di conclusione delle indagini. E’ quella che ha interessato l’ex comandante dei carabinieri di Modica, Alessandro Loddo, parte offesa, e un 55enne reporter modicano, G.A., l’indagato, accusato di calunnia continuata nei confronti dell’ufficiale, oramai trasferito ad altra sede, perché avrebbe rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri di Ragusa e alla Guardia di Finanza, inerenti la vicenda delle due strutture di Sampieri,
circa lo sversamento di liquami ed altri materiali inquinanti a mare. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Giovanni Dipasquale, avrebbe ipotizzato che l’indagine condotta dai carabinieri e dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo avrebbe celato un tentativo di speculazione immobiliare con coinvolgimento di un emiro arabo il quale, attraverso intermediari(tra cui la compagna marocchina dell’ufficiale), avrebbe cercato di acquistare il villaggio Marsa Siclà ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al valore di mercato. Secondo quanto dichiarato, successivamente, ai militari della Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Modica, nell’operazione sarebbe stato introdotto un gruppo pugliese nell’ambito dell’intermediazione per l’acquisto del villaggio poiché, secondo i contenuti dell’accusa, la compagna del capitano “avrebbe finito il proprio ruolo o, comunque, si sarebbe defilata anche in relazione all’attività di Alessandro Loddo”. Tutte dichiarazioni che l’indagato ha rilasciato il 7 e 8 luglio del 2013. La difesa non sembra, a questo punto, interessata a presentare memorie o produrre documenti a discolpa probabilmente perché intenzionata ad andare a processo.