Maggioranza a ranghi ridotti. Pozzallo, la minoranza boccia piano di riequilibrio

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Con nove astensioni l’opposizione boccia il piano di riequilibrio, a sole 24 ore dalla scadenza, e stoppa i nove voti favorevoli della maggioranza (4 consiglieri Psi, 3 di Pozzallo Giovane, il Pd con Francesco Ammatuna e l’indipendente Duri). Palazzo La Pira va al dissesto e si riaprono i termini per rielaborare il preventivo 2014 con già dichiarati 20 milioni tra disavanzo e debiti fuori bilancio.

Un botta e risposta dai toni però sorprendentemente pacati sabato sera tra opposizione e maggioranza, e in una situazione quasi irreale, in poco meno di due ore si è votato, dopo gli interventi del sindaco e del suo vice e le dichiarazioni di voto di tutti i consiglieri. “La delibera è pertanto respinta” ha riassunto alla fine il presidente del consiglio, anch’egli astenuto, tra il silenzio generale di un numeroso pubblico, composto anche da dipendenti comunali. Con l’arrivo del dissesto in 80 circa andranno in mobilità per due anni e 15 rischiano il licenziamento. L’opposizione si è compattata in aula bloccando un’attonita maggioranza consiliare e una silenziosa e smarrita amministrazione comunale. “L’esito di questa votazione penalizza la mia città e sono veramente arrabbiato perché non si è tenuto conto che hanno gettato nel baratro la città di Pozzallo” ha dichiarato a caldo, con l’aula consiliare ancora piena, il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, più restio l’assessore al bilancio e vicesindaco Gugliotta che “a caldo” non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Solo un’ora prima entrambi avevano esortato al senso di responsabilità dei consiglieri. “Un piano studiato da tempo- aveva spiegato il sindaco- che comporta sacrifici per tutti, mentre il dissesto porterà tasse al massimo con un commissario che per far quadrare i conti non guarderà al benessere dei cittadini.” “Ci eravamo illusi- aveva spiegato Gugliotta- di poter risanare le casse, ma è inutile ora pensare di continuare. Il riequilibrio lascia al consiglio la possibilità di decidere, il commissariamento no. Dai 16 milioni dello scorso anno ora siamo passati a 20. Io mi assumo le mie responsabilità per la gestione del passato, ma penso che la gente apprezzerà che ora si vuole mettere un punto fermo.” E ora infatti, con il controllo previsto dalla Corte dei Conti, che chiamerebbe all’assunzione diretta di eventuali responsabilità anche economiche finanziarie, i polsi potrebbero tremare a funzionari comunali vari e ai due sindaci delle passate amministrazioni, da Roberto Ammatuna a Giuseppe Sulsenti. Dati sconfortanti come oltre 4 milioni di energia elettrica non pagata dalle precedenti amministrazioni, oltre un milione e 700 mila euro di sentenze ed avvocati in corso di riconoscimento, residui attivi per oltre 3 milioni di euro. In tutto 10 milioni di disavanzo e dieci milioni di fuori bilancio. Il sindaco ha parlato dunque di baratro per la città, e nelle dichiarazioni di voto il gruppo Psi, Pozzallo Giovane, e l’indipendente Duri hanno appoggiato in toto le spiegazioni dell’amministrazione esprimendo il loro voto favorevole al piano. Ma l’opposizione compatta ha spiegato il proprio punto di vista evidenziando i perché andavano ad astenersi. “Questo piano andava pensato molto prima ma non ci avete sentito, ora le tasse sono già di fatto a paletta- hanno sottolineato coesi- noi non siamo stati coinvolti e i tempi che ci avete dato per valutare le carte del piano sono stati irrisori. E- infine- chi ha il dovere di governare deve farlo anche in nome dell’interesse collettivo e generale, dei 18 mila abitanti della città che verrebbero stritolati dalle tasse, non solo del gruppo dei comunali coinvolti o dei fornitori, almeno con il commissario non ci trascineremo per dieci anni tutti questi debiti.” Da una parte così l’amministrazione che ha difeso un gruppo di comunali e i fornitori del Comune, con le loro parcelle in toto, dall’altra l’opposizione che ha parlato della gran parte dei cittadini di Pozzallo con aliquote e tasse già ad alti livelli che aspetterebbe il Commissario per contrattare parcelle e debiti e gestirli al meglio senza spalmarli in tempi così lunghi. E con il dissesto ora al via, sicuramente nuove polemiche e tanti commenti.

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