Accorpamento Tribunale di Modica. Restano disoccupati i lavoratori della sicurezza

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Disoccupazione. E’ un altro degli aspetti legato alla chiusura del Tribunale di Modica visto che è venuto meno il contratto per l’appalto della sorveglianza della struttura. Sono rimasti, infatti, senza lavoro i dipendenti della “Cia Security srl”, che si occupata della sorveglianza della struttura giudiziaria. Una questione che viene sollevata dalla Cgil la quale rivolge appello al Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, rilevando come diversi lavoratori che fino a un anno addietro svolgevano la mansione di “Guardia particolare giurata” per conto della Ditta “Cia Security srl”, affidataria del servizio di Vigilanza e Controllo del Palazzo di Giustizia di Modica.

“L’accorpamento del Tribunale a quello di Ragusa – spiegano Salvatore Terranova e Giovanni Avola – ha fatto venir meno la necessità del servizio di vigilanza per gli ex locali di quello che fu il Tribunale di Modica. Tutto questo, oltre ad aver determinato una “riorganizzazione” del presidio di Giustizia nel nostro territorio, ha prodotto, quale conseguenza non trascurabile, anche una sensibile contrazione delle attività economiche nel tessuto piccolo- imprenditoriale della città che ospitava l’importante Centro di amministrazione della Giustizia. La città di Modica, perdendo il Tribunale, non solo ha perduto una secolare istituzione, ma ha anche subito un danno diretto ed indiretto, quest’ultimo infliggendo un duro colpo alla economia delle piccole e medie attività commerciali che orbitavano attorno al Tribunale e una non irrilevante coda di salasso occupazionale. Si tratta di aspetti che all’apparenza sembrerebbero secondari, ma che – invece – andrebbero ben ponderati prima, soprattutto quando si intraprendono misure di politica economica tese al contenimento della spesa, in specie laddove non risultano preminentemente necessarie”. Dal giorno della chiusura del Tribunale di Modica un nutrito gruppo di lavoratori, che in ragione del servizio di vigilanza, erano in possesso di un lavoro, si sono trovati, di colpo, senza occupazione. Da più di un anno alcuni padri di famiglia si trovano senza sostegno e senza reddito e sino ad oggi non si è riusciti a concepire un piano teso al loro reinserimento lavorativo. La Cgil spera, col contributo del Prefetto, di riaprire un adeguato momento di confronto e si fa promotrice della richiesta di convocazione, a breve, di un tavolo di confronto, per cercare, con il contributo di tutte le istituzioni locali, di approdare ad un aggancio occupazionale per questi lavoratori, vittime di una storia sbagliata.

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