Quanto è importante il gioco d’azzardo legalizzato per il nostro Paese?

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Quanto è importante il gioco d’azzardo legalizzato per il nostro Paese? La risposta viene direttamente dal Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e dal bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, presentato nei giorni scorsi dalla Commissione Finanze alla Camera dei Deputati. Nei primi dieci mesi del 2014 si è registrata una crescita dell’entrate tributarie legate al gambling vicina al tetto dei 300 milioni di euro, quasi 3 punti percentuali in più rispetto all’anno passato.

Nonostante i colpi di coda della crisi recessiva, iniziata nel lontano 2008 a causa delle politiche restrittive imposte dalla Banca Centrale Europea e alle speculazioni attuate nelle borse internazionali, l’industria del gioco d’azzardo continua ad essere alimentate dagli italiani. Una notizia che fa sorridere l’Agenzia delle Entrate e il governo Renzi, sempre alla ricerca di nuove strategie economiche e di nuove imposte per raggiungere nel minor tempo possibile il famigerato pareggio di bilancio. Ma non sono tutte rose e fiori, perché il dibattito tra Governo, Regioni, Associazioni no-gambling e industriali del settore è destinato a proseguire nel tempo. Da un lato troviamo i movimenti no-slot e alcuni membri delle giunte regionali, che cavalcando l’onda della ludopatia intendono mettere i bastoni tra le ruote alla diffusione e pratica del gioco. Dall’altro abbiamo governo e rappresentanti del settore che hanno intrapreso un dialogo propositivo per rendere il gioco sicuro, responsabile e remunerativo non solo per gamblers e operatori ma anche per le casse dello Stato. Dalle limitazioni del payout alla tassazione sulle vincite, le restrizioni nel numero di macchinette potrebbero colpire pesantemente uno dei pochi settori che in Italia fa registrare ogni anno un bilancio positivo, offrendo una occupazione a decine di migliaia di persone. Gli effetti restrittivi stanno colpendo, in particolare, il gioco terrestre. Molti gestori di bar, ricevitorie e sale da gioco, per ovviare al problema dal punto di vista degli incassi stanno installando nei loro locali alcuni dispositivi chiamati volgarmente ‘totem’. Nonostante stiano cercando in tutti i modi di camuffarli, i ‘totem’ sono delle vere e proprie macchinette per il gioco online e non hanno nessun legame con l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane di Stato. Questi dispositivi elettronici sono collegati tra di loro attraverso la Rete internazionale, di conseguenza le tasse e i relativi indotti migrerebbero verso i paesi dove hanno sede fisica i gestori, che potrebbe essere un qualsiasi paradiso fiscale, come l’Irlanda o l’Isola di Malta. Pochi giorni fa, presso la Camera dei Deputati, è stato presentato da alcuni parlamentari di centrodestra un ordine del giorno per chiedere al governo Renzi di di ‘rafforzare gli interventi repressivi’, nel timore che questi ‘totem’ finiscano per far crollare il gettito dei concessionari italiani, indebolendo un settore che costituisce attualmente il 3% del Prodotto Interno Lordo (Pil). Nettamente diversa è la situazione del gamling online. Rispetto al settore terrestre, nel 2014 ha fatto registrare risultati più che positivi nel ‘Bel Paese’. Il settore leader sulla Rete resta quello delle scommesse sportive, con un indotto superiore di ben due volte rispetto ai casinò online, al poker in senso stretto e al binomio lotterie-bingo. Gli analisti di  www.32red.it,  da anni presenti nel mercato italiano e internazionale, sostengono che questa ulteriore ascesa del settore sia stata influenzata dai Mondiali in Brasile, manifestazione che ha suscitato l’interesse per il betting, non solo negli appassionati di calcio ma anche per coloro che guardano le partite solo in occasione della rassegna iridata. Ad implementare la crescita nella registrazione degli account e nelle puntate hanno contribuito anche le campagne marketing adottate dai principali competitors di 32Red come William Hill, Lottomatica e Betclic. Ma la categoria che ha compiuto il passo più importante verso l’alto il casinò online, in particolare slot machine e videolottery, che in un solo anno hanno fatto registrare degli introiti superiori al 20% rispetto all’anno passato. Ma cosa hanno di particolare le macchinette per attrarre l’attenzione del giocatore italiano medio? In primis, è stato dimostrato che il giocatore medio preferisce forme di gioco meno intellettive e più istintive, fattori ai quali si aggiunge la possibilità di guadagnare ingenti somme con il minimo sforzo. La crescita di popolarità di slot machine e vlt è legato anche al lavoro di sviluppo degli ingegneri delle principali piattaforme di gioco (32Red, Lottomatica, Betclic, etc.), che hanno sfornato app per smartphone e tablet quasi simili per caratteristiche e grafiche alle comode versioni desktop. Momento d’empasse invece per il poker online, che dopo il boom degli anni passati sta subendo un’involuzione sia negli incassi dalle modalità cash e torneo, sia in termini di popolarità. Come tutte le mode, pompate a dismisura dei media, il gioco del tavolo verde si sta allineando ai valori del passato. Segno più infine per i giochi tradizionali come il Lotto e SuperEnaletto, da sempre must intramontabili del giocatore medio italiano, che hanno riscontrato una buona crescita degli incassi in maniera congiunta al Bingo.

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