Eleonora Forenza, capo delegazione della lista L’Altra Europa con Tsipras nel Gue-Ngl (Gruppo Sinistra Unitaria) del Parlamento europeo s’intesta anche in Sicilia la battaglia contro l’aggressione selvaggia del territorio in atto attraverso le numerose autorizzazioni, concesse o in via di concessione, per lo sfruttamento petrolifero sia a terra che in mare, anche in località di rara bellezza naturale e paesaggistica e in quelle in cui è molto alto il rischio,
denunciato da autorevoli scienziati, di calamità naturali e di danni gravissimi all’ambiente e alla salute.
L’europarlamentare – componente della Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare e della Commissione per il Commercio internazionale – concludendo i lavori, a Ragusa, del Forum promosso dal coordinamento regionale de L’Altra Europa sul tema “La Sicilia è nostra”, ha lanciato una campagna di mobilitazione sociale per l’ambiente, il lavoro, i diritti, con un programma di iniziative e di proposte che si impegnerà a tradurre, per tutto quanto di competenza dell’Unione europea, in atti parlamentari finalizzati ad una inversione di tendenza delle politiche in atto.
L’on. Forenza ha sottolineato la strettissima e profonda connessione fra i tre elementi tematici del Forum come anelli di una stessa catena: la tutela e il rilancio del lavoro di qualità come strumento di innalzamento del livello di vita dei ceti medio-bassi, la garanzia dei diritti costituzionali per il rispetto e la promozione della dignità umana all’insegna dei valori di uguaglianza e solidarietà, la cura e il rispetto del territorio con modalità e interventi capaci di garantire a tutti il diritto alla salubrità, alla sicurezza, alla salute, alla fruizione delle bellezze ambientali e culturali anche come valore sociale per il progresso e lo sviluppo economico.
Il Forum ha fatto registrare un’ampia partecipazione non solo di aderenti a L’Altra Europa con Tsipras, ma anche di cittadini, attivisti di varie associazioni, movimenti e comitati che si battono per le stesse finalità di difesa della centralità della vita delle persone e della giustizia sociale contro lo sfruttamento affaristico e privatistico delle risorse pubbliche favorito dai governi regionale e nazionale e fortemente facilitato e incentivato dal recente decreto “SbloccaItalia”.
Diverse iniziative e mobilitazioni vedranno impegnati tali comitati e organizzazioni in un programma di lotta comune e il ricorso agli istituti di democrazia diretta.
Nel corso del Forum, arricchito ed animato da un folto dibattito, dopo l’intervento della portavoce de L’Altra Europa Ragusa Ester Nobile, Claudio Conti di Legambiente ha Claudio Conti di Legambiente ha trattato il tema delle trivelle nella Valle dell’Irminio e della crescita esponenziale in Sicilia delle autorizzazioni concesse, o in fase di concessione, per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi sia a terra che in mare.
Nicola Colombo, della segreteria Cgil di Ragusa, ha parlato del “lavoro che manca”, ovvero tutto ciò che andrebbe fatto per affermare un modello di sviluppo alternativo a quello esistente ed ha illustrato positive esperienze come quella dell’assegno civico attribuito attraverso un bando e non più per scelta discrezionale come i vecchi sussidi.
Olga Nassis ha spiegato come “Trovare una sintesi tra ambiente e lavoro”, illustrando a questo fine l’esperienza di lotta sociale del “Comitato Lenzuoli bianchi 27 settembre” nel Messinese in relazione alle situazioni critiche nell’area del petrochimico.
Altre esperienze di impegno civile e sociale funzionali ad un modello di sviluppo positivo sono state testimoniate da Giuliana Buzzone della rete Tilt che ha parlato dei “movimenti contro il saccheggio della Sicilia”.