“La mia attenzione sui fatti di Scicli, da cittadina e da rappresentante nelle istituzioni nazionali eletta nel territorio, resta alta così come lo è stata in passato”. Lo dichiara la senatrice Venera Padua chiarendo il proprio punto di vista sulla vicenda. “Se crediamo e rispettiamo – aggiunge – il principio costituzionale che affida al potere giurisdizionale l’amministrazione della giustizia, non possiamo esimerci tutti quanti dall’attendere gli esiti dei processi in corso e le conclusioni della Commissione ministeriale preposta per legge alla valutazione del “caso Scicli”.
E’ certamente comprensibile la preoccupazione che riguarda la “cappa” che opprime da tempo il futuro della nostra comunità cittadina. Così come deve essere tenuto conto della operosità, della laboriosità e della speciale amabilità dei cittadini e del popolo sciclitano. Tuttavia l’attesa – che resta fiduciosa in ogni caso sul nostro futuro – non può riverberare i propri effetti oltre il confine della legalità e del lecito, ovvero al di là di quelle regole primarie che riconoscono alla magistratura l’autonomia e l’indipendenza rispetto ad altro potere, sia esso il potere legislativo o esecutivo”. “Per questo – aggiunge la senatrice Padua – nella considerazione di tutte le Istituzioni che operano all’interno della nostra Repubblica, dichiarazioni, avventate o meno, non potrebbero che riflettere negativamente il proprio (presunto) effetto se non avverso l’operato di persone che, nell’espletamento delle loro funzioni, meritano rispetto. E tale rispetto, che in primis va proprio a quella grande parte della cittadinanza che non si può che definire ‘buona’, conduce a non rompere il dovuto silenzio e rispetto, nei termini di legge, delle decisioni giurisdizionali e di quelle amministrative ad esse consequenziali”.