“Invito la consigliera Elisa Marino a venire a visitare l’area archeologica di Ibla prima di rilasciare dichiarazioni che hanno il sapore di mero protagonismo e non di interesse per la sua città”. Esordisce così Giuseppe Cabibbo titolare del ristorante “Il Giardino” che dal 2013 si occupa, a titolo gratuito, della pulizia e messa in sicurezza del sito al fine di renderlo fruibile alla collettività. L’intervento di Cabibbo fa seguito ad una nota diffusa dalla consigliera Marino che denuncia lo stato di degrado in cui versa l’area archeologica di Ibla e nella quale comunica la presentazione di un’interrogazione consiliare in merito.
L’attività di gestione e valorizzazione del sito archeologico da parte di Giuseppe Cabibbo fa seguito ad un accordo stipulato nel luglio 2013 con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, responsabile dell’area archeologica.
“Trattandosi di un’area adiacente la mia struttura – spiega Giuseppe Cabibbo – e consapevole dell’importanza che questo sito ha sotto il profilo turistico per il nostro territorio, ho fatto presente alla Soprintendenza la mia disponibilità a fornire servizi gratuiti volti proprio a valorizzare quest’area che di certo è valore aggiunto anche per la mia attività”.
Cabibbo specifica inoltre che, seppur ad oggi, si è ancora in attesa del rinnovo dell’accordo da parte della Soprintendenza, il suo impegno per tenere il sito accessibile e fruibile continua.
“La consigliera Marino – aggiunge Cabibbo – forse non ricorda lo stato in cui versava l’area quando nel 2013 mi fu affidata la gestione. Le erbacce infestavano l’intera zona, il gabbiotto all’entrata era mal ridotto e non esistevano le staccionate in legno. Oggi invece l’area è diventata pienamente fruibile, messa in sicurezza e, quanto prima, sarà dotata di segnaletica informativa”.
“Anche se le dichiarazioni della Marino – conclude Cabibbo – sono rivolte all’Amministrazione Comunale di Ragusa mi sento di intervenire su questa vicenda perché non trovo giusto che il lavoro fin ora svolto venga vanificato da dichiarazioni prive di fondamento”.