Ci sono revisori dei conti, responsabili pro tempore dei settori finanziari e l’ex segretario comunale del Comune di Ispica, oltre al sindaco, Piero Rustico, nella lista degli indagati dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che ipotizza i reati di abuso d’ufficio, falsità in bilancio e falsità ideologiche. In queste ore stanno notificano gli avvisi di garanzia. Rustico ha rispedito al mittente la sua poichè errata per cui dovrà essere corretta e notificata nuovamente dalla Guardia di Finanza di Pozzallo che ha svolto l’indagine.
Oltre al primo cittadino, come si diceva, sono coinvolti l’ex segretario comunale Giampiero Bella, perchè firmò la richiesta di fondi per pagare i creditori, i revisori dei conti Maria Calabrese, Claudio Castilletti, Paolo Italia e Lucia Nobile oltre, come si diceva, ai responsabili dei settori finanziari del Comune, Maria Blandizzi, Alberto De Petro, Carmela Di Martino, Carmelo Lorefice, Dionisio Moltisanti e Angelo Sammito. “Conosco atti e documenti che negli ultimi mesi sono stati acquisiti presso il Municipio – dichiara il primo cittadino – ed ho piena consapevolezza dell’assoluta insussistenza di fatti attribuiti a me e anche degli altri. Si tratta di ipotesi di reato certamente insussistenti”. Per l’abuso d’ufficio, secondo Rustico che, ricordiamo è anche un affermato penalista, mancherebbe del tutto uno degli elementi fondamentali del reato stesso che può commettere solo il pubblico ufficiale che “intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto. “Riguardo alle presunte falsità in bilancio, mi limito solo a dire che lo strumento economico di un Comune non è un atto formato dal Sindaco, ma viene approvato dai Consiglieri Comunali sulla scorta delle risultanze contabili fornite dai funzionari responsabili dei vari Settori dell’Ente, i quali, so bene, hanno lavorato con grande scrupolo, serietà e disinteresse al servizio del Comune e dell’intera comunità cittadina”. Insomma, tra le righe il primo cittadino non si spiega come ma sia l’unico politico indagato. L’accusa di falsità ideologica viene ipotizzata in ordine alla richiesta dei fondi urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione(decreto-legge 35/2013) di cui, però, il sindaco di Ispica, rivendica la piena legittimità del suo operato. “Sfido chiunque a censurare il mio agire, finalizzato esclusivamente a tutelare i fornitori del Comune, per quanto loro dovuto, e gli interessi della comunità cittadina che ho il privilegio di servire nel gratificante ruolo che, con una straordinaria messe di voti, nel 2010 mi è stato riaffidato. Altro che ingiusto vantaggio o danno patrimoniale”.