Resti fossili di elefante nano (Elephas Falconeri) sono stati scoperti negli stipiti delle finestre dell’ospedale Paternò Arezzo di Ragusa Ibla, dal paleontologo Gianni Insacco, conservatore del Museo civico di storia naturale di Comiso. «Li ho notati nel dicembre scorso – racconta Insacco – durante le lunghe attese aspettando la nascita di mio figlio – Un giorno ho notato alcune inclusioni presenti nelle stipiti delle finestre rivestiti da lastre di travertino.
C’era qualcosa di strano su quelle superfici. In effetti mi sono reso conto che in esse vi erano conservati dei resti fossili di elefante, in sezione: qualche molare, frammenti cranici e incisivi di elefante.
Si tratta dell’Elephas falconeri o elefante nano di Sicilia, il più antico ed il più piccolo tra le due specie di elefante nano siciliano vissuto nel Pleistocene medio, circa 500.000 anni fa. Le lastre di travertino, molto probabilmente, provengono da Alcamo dove è conosciuta la presenza di resti fossili di Elephas falconeri, documentata sia dagli scalpellini di Alcamo, sia da un articolo scientifico di ‘Burgio & Canì del 1988 pubblicato sul Naturalista Siciliano».