S. CROCE CAMERINA: I CARABINIERI RINTRACCIANO E FANNO ESPELLERE UN PREGIUDICATO CLANDESTINO

TOUNSI  AYMEN 1

Spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato, resistenza a Pubblico Ufficiale, Ricettazione… oltre a innumerevoli provvedimenti di espulsione, sempre violati… questo il ragguardevole “curriculum” di Aymen Tounsi, 35enne tunisino rintracciato ieri dai Carabinieri di Santa Croce Camerina durante un’operazione di servizio nel comune marinaro.

Continuano infatti i servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa soprattutto nella fascia costiera ed in particola nel territorio di Santa Croce Camerina.
Gli uomini della Compagnia di Ragusa e della Stazione di Santa Croce stanno profondendo in questi giorni il maggior impegno possibile per far sì che episodi come quelli delle ultime settimane – che hanno visto due violente zuffe tra extracomunitari sfociare in episodi delittuosi – non turbino più la tranquillità dei cittadini.
Nel corso di una perquisizione per ricerca di armi, i Carabinieri si sono imbattuti nel 35enne pregiudicato tunisino. Lo hanno riconosciuto subito. Impossibile dimenticarlo: poco più di un anno fa, era il febbraio 2014, proprio Aymen TOunsi era riuscito a sfuggire ai Carabinieri. I militari lo stavano conducendo in Questura per la notifica di un provvedimento di espulsione, quando il clandestino era riuscito a divincolarsi, a colpire con violenza il militare che lo aveva in custodia e a darsi alla fuga. Da allora, e per un anno, nessuna traccia di lui. Fino a ieri. E, anche ieri, il 35enne tunisino ha cercato di darsi alla fuga, balzando sul tetto dell’abitazione in cui avevano fatto irruzione i Carabinieri. Stavolta però, il tentativo di fuga è durato poco. I Carabinieri avevano cinturato l’edificio, e Aymen Tounsi è stato immediatamente bloccato e condotto in caserma.
Effettuati i dovuti accertamenti, è scattato l’ennesimo ordine di espulsione del Prefetto, oltre al deferimento all’Autorità Giudiziaria per i reati di “Permanenza illegale nel territorio dello Stato” e “Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”.
A quel punto, il pregiudicato tunisino, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato dai Carabinieri presso il C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Trapani, per essere espulso – stavolta sì – dal territorio italiano.

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