in aula del governo e della maggioranza alla Regione Sicilia sul ddl di istituzione dei liberi consorzi, cosa che scrive la parola fine su una legge che avrebbe dovuto sopprimere le Province Regionali. “Una legge pessima – dice il Movimento 5 Stelle – ma che soprattutto ribadisce la reale portata di un “governo e di una maggioranza Brancaleone che possono solo arrecare danni alla Sicilia”.
“Noi del Movimento 5 Stelle – dice il capogruppo Salvatore Siragusa- abbiamo creduto fino all’ultimo ad un epilogo del genere, tant’è che abbiamo spinto per rimanere in aula e votare. La maggioranza ora cercherà di mettere assieme i suoi cocci, ma è sempre più evidente la Sicilia in questo modo non ha altre prospettive che non siano le urne.”
La tematica era già sull’orlo del baratro: basti pensare all’incarico già scaduto i commissari delle Province che non possono ottenere un rinnovo per cui è necessario nominarne altri fino al 30 giugno per assicurare un minimo di continuità amministrativa. Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, è perentorio: “Il voto dell´Ars sulla riforma delle Province lascia un segno in questa legislatura, bisogna aprire una riflessione molto seria. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”.
Di fatto tutto è ora nella confusione più totale mentre crescono le preoccupazioni dei dipendenti delle province che non riescono a comprendere quale sarà il loro futuro, come lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha commentato all’esito della votazione sul ddl Province.
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