Modica. La vetrina di cose di Sicilia ha presentato “Giallo D’Avola” e “Ogni altra vita” storia di italiani non illustri Un giallo verosimile e le storie degli ultimi nelle pagine dello scrittore Paolo Di Stefano

A Falsone e P Di Stefano (1)

Una bella serata di letteratura e di lettura. “Cose di Sicilia nelle parole raccontate” ha presentato ieri sera all’Auditorium “Pietro Floridia” uno dei più arguti e brillanti giornalisti e scrittori italiani. Paolo Di Stefano, invitato speciale del Corriere della Sera, siciliano di Avola tocca questa volta la Sicilia illustrando, grazie alla sensibilità e la sapienza delle riflessioni di Adriana Falsone, giornalista de “La Repubblica”, due sue opere di successo: Giallo D’Avola (premio Viareggio 2013) e Ogni altra vita, da poco in libreria.
Alla presentazione si sono intervallate le letture dei testi dell’attore Carlo Cartier che non sono state un corredo dell’evento, ma parte sostanziale e integrante del sesto appuntamento letterario.
Paolo Di Stefano in Giallo D’Avola affronta un tema assai noto in Sicilia che passa nella cultura popolare sotto il nome del “morto -vivo” ; ovvero la vicenda dei fratelli Paolo e Salvatore Gallo: un dramma familiare, due tragedie di cui una vera, l’ergastolo di Salvatore scarcerato dopo sette anni di detenzione e una falsa, il morto che era vivo e ritrovato, grazie alla indagine di un grande cronista come Enzo Asciolla della “Sicilia”, nelle campagne di Ispica. Di Stefano non usa i toni tipici del giallo per narrare quanto accaduto ma riesce ad intrecciare questa storia, vera ma fantastica nello stesso tempo, con le regole del romanzo dove attesa e un crescendo di avvenimenti rendono all’opera tensione e gusto.
“Ogni altra vita”, ovvero la storia di italiani non illustri.
Anche loro, nel piccolo, hanno scritto le identità e quindi la memoria, dei territorio in cui sono vissuti: il venditore di uova sciclitano che gira in largo e in lungo la Sicilia nel periodo post bellico, la sartina che cuce le gonne con la stoffa dei paracadute, chi fugge dall’Italia per cercare fortuna all’estero dove c’é chi ritorna più disperato di prima e chi fa i soldi.
Toccante il ritorno della salma del fratello, Claudio, dalla Svizzera ad Avola.
Il racconto si focalizza sulla figura del padre dello scrittore che caricò la bara sulla sua auto per portala, percorrendo da solo migliaia di chilometri, nella tomba di famiglia: lì doveva stare; lì in quella terra dove il ragazzo era nato.
La spinta di passioni, di innamoramenti, tradimenti, matrimoni, onore e disonore si intrecciano nella “montagna russa” dell’esistenza disegnando storie di famiglie, di madri, padri, figli e figlie.
Una sorta di” spoon river” all’italiana dove ognuno sembra avere un compito a cui va dedicato uno scritto, drammatico o felice, che narra, dopo lunghe fasi d’ascolto dell’autore, di un tablau vivant che da senso alla vita e alla cose.
“Ogni altra vita” copre un arco di tempo lungo: dal ventennio fascista, agli anni sessanta e settanta, le proteste studentesche in cui la cronaca, intanto, si è fatta storia. Paolo Di Stefano compie, con questo suo libro, una ridimensionamento tra quella differenza, solo apparente a questo punto, tra grandi e piccole storie. La storia, senza gap, la fanno i protagonisti e la magia di una scrittura che rende tutto credibile. Cose di Sicilia nelle parole raccontate prevede il 24 aprile alle ore 19.00, nella sede di palazzo, S. Anna un altro appuntamento con una scrittrice di successo.
Giuseppina Torregrossa presenterà il suo ultimo libro “La miscela segreta di Casa Olivares” ed. Mondadori, euro 18,00. A parlarne con l’autrice la giornalista Elisa Mandarà de “La Sicilia”.

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