Circolo Rinascita Democratica a Ragusa. Dimissionario anche Giorgio Massari

giorgio massari

Le recenti dimissioni dei quattro membri della segreteria del circolo Rinascita democratica, che fanno seguito a quelle di Elio Accardi dalla presidenza del circolo, mostrano quanto negativo sia il giudizio politico che viene dato alla gestione del segretario Francone. “Questo giudizio – spiega Giorgio Massari, nell’annunciare anche le sue dimissioni – non solo è da me condiviso,

ma è stato ampiamente anticipato da tempo con la mia auto sospensionenel febbraio scorsodalla segreteria e da cui ora ne ufficializzo le dimissioni. Non abbandono il circolo di cui , assieme ad Elio Accardi, sono stato l’ideatore , condividendone il progetto prima con l’amico Vito Piruzza e poi con il consigliere D’Asta. Il circolo “rinascita democratica” ha finora perso tutte le sfide per cui era nato: la sfida a realizzare uno spazio in cui la politica si connotasse come progetto contro il declino di Ragusa e non come arena in cui contendere spazi di micro potere ; la sfida agli indifferenti e ai diffidenti rispetto alla politica, attraverso il sostegno ad una partecipazione semplicemente democratica, non imbrigliata dai numeri delle tessere e dalle correnti; la sfida per una politica capace di produrre identità ed identificazione nel partito democratico, ma che invece ha prodotto distacco e allontanamento. E’ necessaria una svolta sia nel circolo “rinascita democratica” che nel PD di Ragusa nelle sue varie articolazioni. Nel circolo la svolta passa attraverso l’azzeramento di tutti gli organismi e la ripresa di una fase di riprogettazione politica, coerente con le idee e i valori dichiarati nella sua fondazione. Ma credo che i tempi siano maturi perché i tre circoli del Partito Democratico di Ragusa, diano inizio ad una nuova stagione politica, assumendosi ciascuno le responsabilità del passato che non può essere rimosso né ignorato, ma piuttosto utilizzato come occasione per apprendere dagli errori e trovare le cause che hanno portato alla frammentazione, a tante defezioni e al fallimento in tutte le elezioni dal 2008 ad oggi.
Questa nuova fase può, senz’altro, partire dalla consapevolezza che il Partito Democratico esprime a Ragusa, se guardiamo ai singoli componenti, una classe dirigente di qualità, ricca di esperienza, di competenze politiche, tecnico-amministrative, progettuali e relazionali di cui Ragusa avverte drammaticamente la mancanza; una classe dirigente sicuramente capace di interpretare, rappresentare e governare lo sviluppo della nostra città, perché espressione della storia politico-amministrativa e della cultura ragusana. Una classe dirigente che ha una storia, che conosce la storia del territorio, cioè il ruolo che la storia ha assegnato a Ragusa e che interpretandolo può creare le condizioni perché la nostra città torni ad essere vincente, uscendo dal pantano in cui oggi si trova. Tutto ciò sarà possibile se le virtù individuali si trasformano realmente in virtù del gruppo cioè del partito. E’ comunque l’ultima chiamata. Fallire significherà sancire l’inadeguatezza a pensare ed ad agire politicamente come partito locale.
Un primo passo verso questa nuova fase può essere costituito dalla creazione dell’unione comunale e dalla scelta di un segretario cittadino capace di garantire un percorso nuovo, di condurre ad unità le legittime diversità dei circoli e delle esperienze, garante dell’autonomia dei territori e di una politica nuova in cui ogni democratico si senta parte di un progetto vero per il bene comune, un segretario capace di portare a sintesi un progetto di governo per Ragusa. A questa nuova fase, assieme a tanti altri sinceri democratici, dichiaro la piena disponibilità a dare il mio contributo.

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