L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……..DI DIRETTORE. NAUFRAGIO, MORTI E SBARCHI DI MIGRANTI. EUROPA DOVE SEI? CI PENSI L’ITALIA!

domenico pisana

Come era prevedibile il dopo Gheddafi in Libia sta avendo effetti devastanti. Facile fu, nei Palazzi dell’ONU, deliberare qualche anno fa una risoluzione politica per l’intervento militare contro Gheddafi; il dopo, però, si è rivelato un dramma, atteso che i territori libici sono stati abbandonati a se stessi con ripercussioni drammatiche sulle popolazioni, rimaste in mano al terrorismo.

La Sicilia, a due passi dalla Libia, paga maggiormente in termini di disagi, di sovraffollamento a causa anche della congiuntura della crisi in Tunisia. Il dramma di questi migranti che cercano pace, libertà, lavoro, pane e solidarietà e che addolora i nostri occhi e i nostri cuori, si scontra con il dramma di una Sicilia già carica dei suoi problemi e che deve farsi carico dell’accoglienza nei suoi centri come Lampedusa, Mineo, Catania, Augusta, Pozzallo.
L’Europa, a parole, si è impegnata a fronteggiare il fenomeno degli sbarchi e dell’immigrazione, ma nei fatti mentre gli altri paesi europei non fanno nulla, l’Italia si trova sola a dover piangere morti e a farsi carico della accoglienza dei superstiti. Ce la faremo a reggere il peso? E con quali risorse economiche? Sbarchi, morti in mare di uomini, donne e bambini in fuga: questi sono i risultati. Mentre scrivo mi risuonano nella mente tutte le parole ipocrite e strumentali di politici e uomini delle istituzioni che usano spesso l’Europa come modello cui l’Italia deve guardare perché la nazione è sempre ritenuta più indietro rispetto agli altri paesi. Sì, cari lettori, sono proprio situazioni come il naufragio e la morte di 700 migranti a farci comprendere che non esiste un modello di Europa. Aspettiamo ancora l ‘Europa politica, sociale e dei popoli , mentre veniamo sopraffatti dall’Europa dei banchieri, della moneta e dei mercati.
Aspettiamo ancora l’Europa dei valori,dei diritti, della sussidiarietà e della solidarietà sociale, dotata di un progetto valoriale, culturale e di solidarietà tra i popoli; non è sufficiente l’aver costruito l’Europa dell’Euro, delle banche, dei mercati e delle grandi lobby economiche, occorre una comunità europea in cui possa affermarsi il rispetto della diversità e in cui venga salvaguardato il diritto alla vita e siano tutelati i valori della libertà e della democrazia. Dunque, un’Europa dei valori è quella che bisogna costruire e far crescere, un’Europa dove la libertà e la democrazia vengano tutelate dagli attacchi del terrorismo con un sistema di difesa che in atto la comunità europea non è riuscita a darsi.
Aspettiamo l’Europa del lavoro , un’Europa dell’occupazione, capace di creare le condizioni di investimento nelle imprese, nella scuola, nella ricerca e nella formazione a partire dalle singole unità territoriali in una prospettiva di federalismo solidale.
La politica europea dovrebbe dare la speranza che un’ Europa sociale e dei popoli possa ancora essere creduta possibile.
Come si fa ad uscire da questa emergenza immigrazione? Davvero chi ha il problema in primis, se lo tiene e se lo deve risolvere? Ho sentito politici, in queste ore, fare dichiarazioni che propongono: blocco navale, nuovo intervento militare in Libia previa risoluzione ONU, distruzione delle imbarcazioni libiche per non consentire partenze, prelevamento dei migranti direttamente nei loro territori per evitare stragi in mare, e tanto altro ancora…Ricette facili, certo, non ce ne sono, ma non c’è dubbio che chi ha responsabilità in Europa, penso all’on. Mogherini, una strada deve pure trovarla. E presto. Urgentemente. Non è più possibile che continui a verificarsi questo disastro che lascia davvero con il cuore a pezzi.

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