Ma veramente la gente “è fuori”! Oggi, a distanza di ore, mi viene quasi da ridere per ciò che mi è accaduto grazie a quei personaggi che sconoscono il “rispetto”, soprattutto se questi sono personaggi pubblici. Inutile girarci attorno: faccio nome e cognome. Il personaggio si chiama Maurizio Aricò(quello col cravattino a farfalla)che si distingue non solo per questo ma per la sua diseducazione, e non tanto per dare alla sanità iblea il giusto valore.
L’interessato è, infatti, il direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa, carica che ricopre non certo per concorso(quindi non di diritto)ma per…”scelta” politica. Aveva convocato per le 12 di mercoledì una conferenza stampa all’Ospedale Maggiore per presentare il progetto di ristrutturazione delle sale operatorie di Ortopedia. Alle 11,45 sono arrivato nella sala conferenza “Falcone” dove c’era l’addetta stampa, Gianna Miceli, ed un cameraman. Rimaniamo in attesa fino alle 12,15 poi arriva, finalmente, l’uomo col farfallino e una sfilza di camici bianchi al seguito. Si concede all’intervista televisiva mentre il sottoscritto va a sedersi in attesa dell’inizio della conferenza stampa. Dopo un pò l’uomo del potere sanitario in provincia, rivolto all’addetto stampa, dice esplicitamente: “In attesa degli altri giornalisti, faccio un giro al Pronto Soccorso” e si allontana. Pazientemente attendo(di altri giornalisti non ne arrivano). Il direttore sanitario dell’Ospedale, Piero Bonomo, m’intrattiene con vari argomenti. Intorno alle 12,45 torna Gianna Miceli col volto visibilmente tirato ed esclama: “La conferenza non si fa perchè il dottore Aricò è andato via”. Come, andato via? Reagisco io. Imbarazzo totale di Bonono, della Miceli e di un altro operatore sanitario. Mi arrabbio, gli do del maleducato(e non me ne pento), poi il direttore sanitario, non sapendo cosa fare e fortemente indispettito, mi da qualche notizia mentre l’operatore televisivo non può fare altro che riprendere il colloquio tra il sottoscritto e lo stesso Bonomo.
Oggi posso dirlo: il signor Aricò che sconosce il senso del rispetto delle persone poichè, evidentemente, a lui hanno insegnato a rispettare gli assenti e non i presenti. Tolgo pure il “signor” e m’incazzo come una bestia contro colui che ha inteso girare i tacchi, offendendo la dignità di un giornalista che lui aveva convocato, di un operatore televisivo, di Bonomo, Miceli e di tutti i lettori di questo sito. Purtroppo l’educazione non si acquista; essere al vertice di un’istituzione non fa una persona il “padreterno” perchè, caro Aricò, lei deve ricominciare dai fondamentali, imparare l’educazione e rispettare gli altri. Si ricordi che lei incassa il suo lauto stipendio perchè noi, quei cittadini che lei snobba con la puzzetta sopra il cravattino, versiamo le tasse e le permettiamo di vivere meglio della gente comune che lei ignora, per un ruolo che le spetta solo perchè la politica dell’ “incarichiamo quello che è dalla nostra parte” ancora oggi prevale. I posti pubblici si occupano coi concorsi..certo anche in quel caso tra le materie non figura “l’educazione civica”.
Aricò, io, dal basso del mio ruolo di informare la gente, non chiedo le scuse per me, ma per tutti i nostri lettori che io rappresentavo come corrispondente di Radiortm.it e del Giornale di Sicilia. Ma lei ieri chiedeva altre platee che due sole testate non potevano darle.
La saluto…perchè sono educato e non intendo continuare a sputtanarla perchè le darei ancora troppo spazio!