Scicli, la bambina rumena investita e uccisa dal treno. Condannati in appello i genitori

Puleio

Assolti in primo grado, condannati in Appello. Sono i genitori della piccola Larissa i responsabili della sua morte. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Catania che ha riformato la sentenza emessa nel mese di febbraio del 2014, condannando a due anni di reclusione ciascuno, con la sospensione condizionale, Cati Memetel, 31 anni, e Vasile Memetel, 33 anni, rumeni, residenti a Modica, difesi dall’avvocato Francesco Riccotti.

Larissa Memetel, sei anni, fu investita ed uccisa da un locomotore il 9 marzo 2011 da un locomotore in territorio di Sampieri, nello sciclitano. Alla sentenza assolutoria di primo grado “perchè il fatto non sussiste” emessa dalla Corte d’Assise di Siracusa, si era appellato il pubblico ministero, Francesco Puleio. I due genitori sono ritenuti responsabili di abbandono di persone minori aggravato e in concorso. La bambina, colpita dalla scaletta del treno, era stata sbalzata nella scarpata prospiciente la massicciata ferroviaria, riportando lesioni che ne avevano provocato la morte immediata. Quel giorno i genitori della minore erano andati in campagna e in prossimità della ferrovia senza curarsi di controllarla, l’avrebbero lasciata sola(in evidente situazione di pericolo dovuto al luogo)sui binari ferroviari all’uscita da una semi curva, dove la vittima era stata investita all’altezza del Km. 349, 350 dal treno-passeggeri in servizio tra Ragusa e Siracusa. Nel processo in Assise il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione ciascuno. Il conducente del treno, R.C., modicano, era stato prosciolto preliminarmente. L’avvocato Riccotti preannuncia ricorso in Cassazione.

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