Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dei dipendenti dell’Asp Ragusa lamentano il disagio che pervade da lungo tempo in chi lavora quotidianamente nei reparti ospedalieri e negli uffici amministrativi dell’azienda. Lo stesso disagio che si legge, spesso, anche negli occhi dei pazienti/utenti. Sono mille i problemi insoluti che sta vivendo l’Asp diretta da Maurizio Aricò, talmente tanti da trovare, cosa rara a livello sindacale, unità d’intenti tra Rsu, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, FSI, Nursind, Fial e Ugl.
Un’univocità che dovrebbe fare molto riflettere il direttore generale. I punti salienti sono la costante verifica dell’andamento delle varie unità ospedaliere, i conti aziendali, le delibere pubblicate e le risposte che vengono fornite all’utenza in termini di garanzia della salute. Le risposte di Aricò, ad oggi, sono “zero tagliato”. “E’ evidente a tutti – dicono Assennato, Schembari, Martorana, Rocca, Bracchitta, Trovato, Magrograssi e Frasca – il calo dei servizi offerti e, in diversi settori, il calo delle prestazioni. Chiaro segno della migrazione di pazienti verso altre strutture. Non parliamo dei posti di lavoro a rischio ma un rovinoso tracollo è dietro l’angolo, il tutto infarcito di delibere “ad personam” ipoteticamente in barba ai criteri della trasparenza e della corretta gestione. Designazioni unilaterali, bandi di mobilità poco chiari senza rispettare alcun regolamento, neppure quello approvato congiuntamente. Aspettiamo da anni i passaggi di fascia, la mensa o una riforma del regolamento per i buoni pasto, delle regole precise e condivise per le progressioni di carriera, stabilizzazioni, tante le legittime aspettative degli operatori di comparto(concorsi, coordinamenti e posizioni organizzative), un riequilibrio del personale interno delle Unità Ospedaliere”. Da Aricò risposte “zero tagliato”. I sindacati si chiedono “che fare?”. Domanda da duecento milioni di dollari. Aricò ci vogliamo muovere? o vogliamo continuare sulla strada del nulla o dei soli corsi, tavole rotonde, dibattiti(non parlo di conferenze stampa perchè improvvisamente potrebbe decidere di non farla). I sindacati si aspettavano da quest’ amministrazione un segnale diverso dalle precedenti, invece sembra più evidente un’ipotetica accelerazione centrifuga che potrebbe determinare il collasso della sanità pubblica, con perdita di fatturato e posti di lavoro.