A Ispica, rapina a mano armata. Vittima una giovane mamma

rapinatore

Giovane donna ispicese rapinata davanti la porta di casa in pieno centro. Ad agire due persone che, armate di un coltellino, hanno minacciato la 23enne G.M., facendosi consegnare la somma contante di euro che la malcapitata teneva nella tasca. Si trattava dell’incasso della giornata del marito, un commerciante di 26 anni, R.M.. Il fatto è avvenuto intorno alle 20 quando la giovane stava tornando a casa, precedendo il marito di pochi minuti.

Appena scesa dall’auto, ha avuto il tempo di fare entrare in casa i tre figli. Poi, tornata per chiudere il veicolo, è stata affrontata dai due uomini, che favoriti dalla strada semi-buia e deserta, l’hanno minacciata, puntandole contro il coltellino e le hanno intimato di consegnare loro il denaro. La prima risposta della donna è stata «non ho niente». La replica dei balordi ha lasciato di stucco la vittima: «Non è vero. I soldi ce li hai in tasca. Tuo marito te li ha consegnati poco fa».

Coraggiosissima, la donna ha ancora provato a negare, dicendo «non ho soldi, non fatemi del male, posso darvi la collanina e la fede». Ma a quei balordi non interessavano gli oggetti d’oro e puntando il coltello all’addome della vittima hanno ribadito ancor più minacciosi: «Vogliamo solo i soldi».

La donna, a quel punto, comprendendo d’esser stata in tutta probabilità spiata e seguita, ha loro consegnato le circa 200 euro che aveva in tasca. I due malviventi hanno arraffato il bottino e si sono allontanati, correndo. Ad attenderli, c’era probabilmente un terzo uomo che li ha caricati a bordo di un auto poiché la vittima ha sentito il rombo di un motore a poca distanza dalla sua abitazione.

La vittima ha sporto denuncia presso la locale Stazione dei carabinieri. Sembra non sia riuscita a fornire un identikit a causa della scarsa illuminazione pubblica. Da diverso tempo, infatti, sono stati disinstallati i pali che sostengono i cavi dell’elettricità, sostituendoli con fari, appesi in modo precario ai muri delle abitazioni.

I carabinieri seguono una pista, ma mantengono il massimo riserbo sulle indagini.

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