Soppressa la guardia interdivisionale notturna all’Ospedale Maggiore di Modica

Pronto soccorso modica

E’ stata soppressa la guardia interdivisionale notturna all’Ospedale Maggiore. Una decisione che determina, ovviamente, un grave disservizio nel nosocomio considerato che sinora ha garantito un’assistenza costante nelle diverse unità operative internistiche. La soppressione rappresenta un grave atto verso l’utenza: da ieri notte è il medico e gli infermieri in servizio al Pronto Soccorso a garantire l’assistenza-emergenza nelle divisioni del nosocomio, che, quindi, saranno “distratti” dal loro già pesante lavoro per l’assistenza all’utenza esterna.

Le avvisaglie della soppressione c’erano già state sabato, domenica e martedì scorsi, quando la guardia interdivisionale era stata sospesa. Dall’Asp tutto viene ricondotto alla mancanza di personale ma questo non può giustificare il grave disagio che si potrebbe determinare nelle prossime notti quando arriveranno le emergenze esterne al Pronto Soccorso ed il medico sarà assente perchè chiamato per i pazienti ricoverati nelle unità operative internistiche. Medici e infermieri del Pronto Soccorso dovranno mettere in conto l’ipotesi di doversi, eventualmente, difendere dall’accusa di interruzione di pubblico servizio qualora a qualche utente esterno venisse l’idea di denunciarne l’assenza. L’Asp Ragusa fa rilevare che esiste un protocollo attraverso il quale, in caso di emergenza, si può chiamare la reperibilità. Significa che l’assistenza agli interni potrà essere garantita non prima di 60/90 minuti perchè dovrà essere contattato il personale reperibile, sempre che sia raggiungibile, dopodichè questi ha non meno di mezz’ora a disposizione per recarsi al “Maggiore”, sempre che non trovi intoppi per strada. Si tenga conto che il medico del Pronto Soccorso, chiamato a sopperire al lavoro della soppressa Guardia interdivisionale notturna, deve fronteggiare un’utenza sempre più numerosa. Il primario, Roberto Ammatuna, conferma la soppressione, ma non rilascia alcuna dichiarazione. Lo fa il direttore generale, Maurizio Aricò: “Viste le necessità espresse dai direttori  di Nefrologia, Geriatria e Malattie Infettive, e la riduzione del numero dei medici partecipanti, passati da 22 a 11, è stato necessario sospendere, temporaneamente,  il servizio, garantendo comunque l’assistenza notturna in regime di Pronta disponibilità.” Anche il sindacato Nursind ha delle perplessità. “Nessuno glielo vieta di sospendere il servizio – spiega Claudio Trovato – ma è chiaro che si determina una carenza assistenziale. E’ un problema che la direzione generale si deve porre”.

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