La Politica ha abbandonato il Consorzio universitario di Ragusa

salvatore terranova

Incomprensibile! Inspiegabile! Disastroso! Segno di una grave crisi di rappresentanza politica e per giunta avvenuto nel silenzio più assordante. La finanziaria regionale, esitata dall’Ars qualche giorno addietro, esclude il Consorzio universitario di Ragusa dal contributo regionale previsto, invece, per gli altri due consorzi universitari della Sicilia.
Non siamo per niente davanti ad una disattenzione, ma ad un fatto gravissino che dà l’idea, la misura e il grado di capacità politica di questo territorio nel difendere i propri punti di forza.  “Esprime, senza alcuna altra dimostrazione di sorta, l’orientamento varcato dalla nostra deputazione regionale, che delinea in modo netto la scelta di voler consegnare alla morte il nostro Consorzio Universitario – è il commento di Salvatore Terranova della Cgil – – Questo e non altro sta a  significare se gli altri Consorzi Universitari siciliani ottengano anche per il 2015 il contributo regionale e il nostro, al contrario, venga messo al bando con il consenso e il silenzio di chi ha la responsabilità politica di questo territorio.
Se qualcuno non lo avesse ancora compreso, qui, sul Consorzio universitario di Ragusa, si staglia un obbligo politico che non può essere disatteso né differito. Su di esso si dovrà andare da subito avanti e fino in fondo. La deputazione regionale ragusana ha il dovere politico di chiarire e spiegare al territorio il perché di questa miope ed assurda esclusione, anche perché quello di Ragusa ha la stessa valenza, importanza e ruolo strategico degli altri consorzi. Qui non possono più valere i meri calcoli delle priorità o delle scale di importanza o ancor peggio i meri aggiustamenti di bottega, tipici comportamenti incarnati dalla politica negli accordi in funzioni di possibili ritorni elettorali. Qui si tratta della consapevolezza di aver scelto di abbondare ad un destino angusto e di deperimento una nostra importante istituzione che assolve una funzione altamente sociale e culturale e, ci permettiamo di ricordare, anche economica
L’aver escluso la possibilità anche per il Consorzio Universitario di ottenere il contributo ha responsabilità ben precise e nomi e cognomi facilmente individuabili. In calce a questa triste pagina della nostra storia locale sarebbe opportuno, per correttezza e per attribuirne oggettivamente la paternità, apporre a futura memoria le firme degli autori.
Per quel che si è verificato, sul futuro e la prospettiva generale di questo territorio non possiamo che essere giorno dopo giorno preoccupati. Se il peso specifico politico della nostra rappresentanza soffre costantemente di soccombenza rispetto ad altre rappresentanze politiche non c’è ragione alcuna per essere ottimisti né tantomeno di riporre nella speranza le possibilità di recupero del nostro territorio. Neanche la speranza ci verrà in aiuto!
Decidere di abbandonare nell’alveo del dimenticatoio e sprovvisto di risorse il Consorzio universitario su cui si regge la presenza dell’Università nell’ex Provincia di Ragusa significa non aver consapevolezza dell’amputazione di futuro e di crescita perpetrata a detrimento della nostra realtà sociale.
A questo punto bisogna ricorrere al riparo. Bisogna mobilitarsi tutti. Comuni, sindaci, consiglieri comunali di ogni dove, cittadini. I beni di questo nostro territorio non è tollerabile che vengano intaccati, cosi come se niente fosse avvenuto. E ci pare urgente che la rappresentanza regionale del territorio trovi la soluzione a questo vulnus inferto a tutti noi. Nella fase di approntamento della manovra bis che sarà discussa a luglio la deputazione regionale dovrà far valere la voce grossa e dovrà trovare le risorse anche per il nostro Consorzio.
Per quanto ci riguarda promuoveremo da subito iniziative di mobilitazione e di proposta per non far passare senza conseguenze ciò che sembra essere una strategia di spoliazione continua e costante di un territorio che appare sempre più irriconoscibile”.

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