Da una attenta analisi di riviste specializzate di queste ore viene fuori che ” l’Italia un anno dopo rimane un Paese per vecchi. Infatti il tasso di disoccupazione giovanile mantiene livelli allarmanti ( 42,6%) e quello di inattività è del 74,6%. Rispetto al 2014, che rappresenta l’anno del debutto di Garanzia Giovani, non ci sono stai miglioramenti. Il tasso di giovani che non studiano e non lavorano ( 26%)
continua ad aumentare e secondo le previsioni degli osservatori internazionali crescerà initerrottamente almeno fino al 2018. L’analisi di questo primo anno di vita del piano europeo preoccupa molto. Infatti il rischio concreto è quello di aver sprecato una vera opportunità non solo economica (1,5 miliardi) ma anche culturale di poter rivoluzionare il sistema delle politiche per il lavoro in Italia, modernizzandolo.