Scicli, Operazione “Eco”. Imputato l’ex sindaco Susino, via al processo. 3 netturbini “Ci vessavano per farci dimettere”

Mormina Franco

E’ cominciato il processo all’Operazione “Eco” che vede tra gli undici imputati l’ex sindaco di Scicli, Franco Susino, dimessosi dalla carica lo scorso 23 dicembre. Davanti al Collegio Penale del Tribunale di Ragusa(Saito, Levanti e Manenti), sono coimputati i fratelli Franco e Gianni Mormina e il figlio del primo, Ignazio, accusati di associazione mafiosa, anche a titolo di concorso esterno (come nel caso di Susino), truffa, estorsione e furto.

Coinvolti pure Renzo Gazzè, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, Lorenzo Trovato, Giovanni Distefano, difeso dall’avvocato Nino Savarino, Bartolomeo Cannella, Vincenzo Tumino,  Ugo Lutri, difeso dall’avvocato Francesco Riccotti, e Giacomo Fidone, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti. L’operazione fu eseguita dai carabinieri e riguarda il presunto condizionamento criminale vicino ad ambienti mafiosi del servizio di raccolta dei rifiuti a Scicli. I giudici hanno ammesso tra le parti civili anche l’associazione “Codici onlus” che si è così aggiunta all’associazione “Obiettivo legalità”, al Comune di Scicli(con l’avvocato Ignazio Galfo), alla ditta “Ecoseib” che gestiva il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e ad altri tre privati cittadini, con l’avvocato Rosario Pennisi(gli altri sono assistiti dall’avvocato Giusy Cicero). In aula erano presenti ieri solo gli imputati trasferiti dai luoghi di detenzione, cioè Giovanni e Ignazio Mormina, Ugo Lutri e Giacomo Fidone. Non c’era invece Franco Mormina, rappresentato dall’avvocato Occhipinti, ritenuto essere dagli inquirenti a capo dell’organizzazione e che, secondo l’accusa, avrebbe imposto il suo controllo sulla gestione del servizio di raccolta rifiuti, compromettendo anche la regolare attività dell’azienda. In questa prima udienza sono stati altresì sentiti tre testi, tutti parti offese, citati dal pm Valentina Sincero della direzione distrettuale antimafia di Catania, che coordinò a suo tempo le indagini. L’interrogatorio dei testimoni è stato incentrato sui rapporti interni che avrebbero influito sulla normale attività dell’azienda. Molti i “Non ricordo” dei testi alle domande della pubblica accusa anche se grossomodo i tre, tutti operatori ecologici, hanno ammesso di avere subito ritorsioni e minacce da Mormina affinchè si dimettessero in modo da fare assumere altre persone. Le prossime udienze sono state fissate al 12 giugno e al 23 ottobre per l’audizione di altri teste, tra cui l’allora titolare della “Ecoseib” e 4 dipendenti. L’ex sindaco è assistito dagli avvocati Passanisi e Borrometi. Gianni Mormina dall’avvocato Edoardo Cappello. I procedimenti erano due e ora sono stati riuniti.

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