La Polizia sventa furto a Comiso presso palestra sita a poca distanza dal Commissariato. Arrestato un giovane minorenne rumeno

palestra furto

La notte appena trascorsa nel corso del servizio di controllo del territorio svolto dalla pattuglia di Volante della Polizia di Stato gli agenti venivano avvisati che un uomo stava inseguendo due soggetti, che poi sono risultati essere gli autori di un furto perpetrato in danno della palestra New Olympia, di nel quartiere Sacro Cuore.
Gli Operatori della Polizia, impegnati in un’altra attività a poca distanza dal luogo dell’inseguimento, venivano collegati dall’Operatore “113” della Sala Operativa della Questura di Ragusa, in “ponte radio” con il richiedente, il quale, comunicava man mano la sua posizione indicando le variazioni della direzione di fuga dei malviventi, i quali cercavano di seminare fuggendo a piedi il loro inseguitore. Grazie a tali continue indicazioni, poco dopo, gli operatori della Polizia , in via Gen. Girlando, angolo via Veneto, intercettavano e bloccavano uno dei due ladri.
L’uomo, un privato cittadino, a specifica richiesta degli Operatori riferiva che mentre si trovava in via Canicarao sentiva azionarsi il sistema acustico dell’allarme della vicina palestra “New Olympia” e, a seguito di ciò, notava due ragazzi uscire di corsa dalla palestra, ognuno, con dei grossi oggetti in mano.
Pertanto, avendo intuito che si trattava di un furto, con un notevole senso civico, provvedeva a chiamare il 113 e, mantenendo il contatto telefonico con l’operatore della Questura di Ragusa, si poneva all’inseguimento a piedi dei due malfattori, indicando puntualmente la direzione di fuga e la posizione.
Faceva, altresì, presente che in via Galileo Galilei, il giovane che era stato bloccato dagli Operatori, per correre più velocemente, aveva abbandonato un grosso oggetto trafugato che teneva in mano. Dopo aver percorso la via Tiepolo i due fuggitivi imboccavano la via Tolomeo e si separavano. Il richiedente, pertanto, continuava l’inseguimento a piedi di uno dei ragazzi poi bloccato dai poliziotti, senza mai perderlo di vista.
Nel corso della perquisizione del giovane, nella tasca sinistra della felpa veniva rinvenuto una cuffia in lana di colore nero e nella tasca posteriore destra dei pantaloni, veniva rinvenuto un telefono cellulare marca Nokia.
In merito al telefono rinvenuto il giovane dichiarava spontaneamente di averlo prelevato, poco prima, all’interno della palestra in questione. Lo stesso, privo di qualsiasi documento di identificazione, a seguito di specifica richiesta, riferiva di chiamarsi T. F., nato in Romania nel 1998. Il ragazzo veniva dichiarato in stato di arresto.
Gli agenti della Polizia di Stato si recavano in via Galileo Galilei, luogo ove il giovane aveva buttato parte della refurtiva, consistente in una grande cassa acustica di colore nero. Intanto, un’altra pattuglia della Polizia di Stato, intervenuta in ausilio, provvedeva a perlustrare la zona del Sacro Cuore alla ricerca del complice. La ricerca dava esito negativo.
I verbalizzanti si recavano presso la palestra oggetto del furto, dove nel frattempo era giunto il titolare. Con lo stesso si provvedeva a visualizzare le immagini del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso di cui il locale è dotato. Da tale ultima operazione, ed esattamente dalla visione delle due telecamere collocate all’esterno della palestra, intorno alle ore 13.38 del giorno prima, gli agenti notavano due giovani con corporatura esile, uno dei quali somigliante al giovane arrestato che, dopo aver guardato all’interno della palestra, attraverso le vetrate, provvedevano a direzionare le telecamere di sorveglianza verso il muro, per non permettere la registrazione del campo di accesso alla palestra stessa, preparandosi così, per il furto da perpetrare in nottata. Il proprietario provvedeva, altresì, ad effettuare un controllo interno della palestra, al fine di verificare gli oggetti mancanti. Lo stesso faceva presente che oltre alle casse e al telefono rinvenuto, riscontrava la mancanza del mixer. Allo stesso venivano riconsegnati gli oggetti rinvenuti.
Accertava inoltre che i due avevano forzato la porta di ingresso della palestra per introdursi all’interno.
La sottoposizione ai rilievi foto dattiloscopici del giovane permetteva di evidenziare all’AFIS la conferma dei dati dallo stesso riferiti nelle dichiarazioni d’identità. Il successivo controllo del ragazzo alla banca dati del Sistema Investigativo Interforze, faceva emergere che, circa un anno fa era già stato tratto in arresto per reati della stessa tipologia. Dopo le formalità il giovane è stato condotto presso il centro di prima accoglienza per minori a Catania.

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