Violazione della privacy o meglio di dati sensibili. La Corte di Cassazione ha condannato il Comune di Comiso a risercire un cittadino di 75 mila euro oltre ad altri settemila euro per spese procedurali, confermando una precedente sentenza, del 2011, emessa dal Tribunale di Ragusa. La parte offesa, comisano, era una donna che, con i dovuti interventi chirurgici, era diventato uomo e si era trasferito in Calabria, dove si era anche sposato.
I suoi dati anagrafici, però, non erano stati tutelati per cui aveva denunciato l’ente civico che ora dovrà risarcirlo. Il sindaco, Spataro, che ai tempi non era a capo dell’ente: “Bisognerà pagare, come è giusto che sia”.